lunedì 18 novembre 2024

Cronaca - Campionati Provinciali e Regionali di dama inglese

di Renzino l'Europeo
Come annunciato, si è svolto sabato 16 novembre il 1° Campionato Provinciale di dama inglese. Non spendiamo ulteriori parole di circostanza, rispetto a quelle che già abbiamo scritto nell'articolo di presentazione. Possiamo ora dire che Verona è una delle poche provincie italiane (8, nel 2023) in cui si giocano i Campionati Provinciali di tutte e 3 le principali varianti del gioco della dama praticate ufficialmente in Italia.

Al di là delle auto-celebrazioni, il pomeriggio di sabato è stato un altro momento di riunione conviviale per alcuni giocatori del Circolo, presso la casa di famiglia del nostro Presidente. Lo stesso Andrea Danese, papà di Emanuele e già Presidente di uno dei 2 circoli "progenitori" del nostro, quello della Cassa di Risparmio, poi Unicredit, è stato fra i partecipanti al Campionato. Gli altri "audaci" sono stati, oltre a me, lo stesso Emanuele (ovviamente), Eugenio Garista e il giovane Gabriele Zuliani.

Una fase di gioco del 1° Campionato Provinciale di dama inglese
Dopo 5 turni di gioco giocati con incontri di una singola partita (contrariamente alla tradizione anglosassone, che prevede sempre incontri di andata e ritorno), con sorteggio delle aperture dalla Tabella della Aperture con un massimo di valutazione 2B o 2N, ecco che spunta la stella di Eugenio, il quale riesce a vincere per quoziente, ma comunque con pieno merito, avendo sconfitto il nostro Presidente. Questa la classifica:

1° Eugenio Garista p. 6,20; 2° Renzo Rubele p. 6,17; 3° Emanuele Danese p. 5; 4° Andrea Danese p. 2; 5° Gabriele Zuliani p. 1.

Il giorno dopo, domenica 17, io ed Eugenio ci siamo recati a Gardigiano di Scorzè, in provincia di Venezia, per prendere parte al 14° Campionato Regionale di questa specialità. Anche in questo caso è stata una "prima volta" per noi veronesi, visto che nella nostra regione lo "zoccolo duro" degli appassionati della specialità si trova fra Treviso e Venezia. Peraltro, i più forti giocatori della regione - e stiamo parlando del Campione italiano Alessio Scaggiante e di Mirco De Grandis - non giocano tornei "minori" come questi, e pertanto i contendenti al titolo costituivano un gruppo variegato ma non particolarmente titolato. Purtroppo il calendario un po' particolare, con soli 5 turni di gioco per un gruppo con 13 giocatori, e soprattutto le aperture sfavorevoli, ci hanno un po' tarpato le ali. Pur essendo sempre stati nel gruppo di testa, alla fine abbiamo dovuto accontentarci del 4° e del 5° posto posto. Vincitore è stato, un po' a sorpresa, il mestrino Dino Bellin, davanti ad Alessandro Carraretto e ad Adriano Merelli.

Come già detto in fase di presentazione, l'importante era aprire una tradizione veronese nel settore della dama inglese, per essere inseriti nell'attività agonistica "a tutto tondo": chi vorrà coltivare anche questa specialità sa che noi ci siamo, e saremo sempre presenti. E comunque, altri impegni ci attendono: il calendario è già denso di appuntamenti.

mercoledì 13 novembre 2024

Uno sguardo sulla dama inglese: sabato 16 il 1° Campionato Provinciale

di Renzino l'Europeo
Il gioco della dama si può praticare in più varianti, lo sappiamo, e si tratta di varianti tipicamente nazionali, legate al diverso sviluppo storico nelle varie regioni del mondo, tanto che abbiamo dovuto chiamare "internazionale" una di queste, per poterla promuovere a "specialità preferita" per il confronto a livello mondiale. Per molti osservatori, tale situazione rappresenta una specie di imperfezione, una delle caratteristiche di inferiorità della dama rispetto agli scacchi, o al go, che si giocano con le stesse regole in tutto il mondo. A dire il vero, anche per gli scacchi e il go esistono diverse varianti, ma certamente queste hanno un ruolo, e sono state concepite, in modo diverso rispetto alle varianti del nostro gioco.

Se cerchiamo di cogliere i lati positivi di questa situazione, non possiamo evitare di rammentare che, ad esempio, a dama inglese i giocatori italiani detengono, da alcuni anni, i titoli mondiali assoluti (e anche quelli giovanili): da Borghetti a Scarpetta a Bernini, sono ormai più di 10 anni che occupiamo stabilmente le posizioni di vertice, sia nella specialità ad apertura sorteggiata che in quella a mossa libera (che viene curiosamente mantenuta in vita nelle competizioni ufficiali). Che la cosa sia poco nota, e financo poco apprezzata, dipende innanzitutto dal grado di diffusione della dama inglese, non solo da noi, ma anche negli stessi Paesi anglosassoni in cui si è sviluppata, e viene praticata. Pur avendo una storia lunga e gloriosa, la situazione odierna del gioco della dama in Gran Bretagna e negli Stati Uniti è abbastanza penosa, dobbiamo dire. Pur mantenendo una certa aura di popolarità sui generis, la dama non viene praticata molto a livello agonistico, e l'organizzazione damistica, in questi storici Paesi, è molto debole. Non vogliamo dilungarci in riflessioni troppo complesse, ma dobbiamo prendere atto di questa situazione.

Il foggiano Sergio Scarpetta, campione del mondo di dama inglese 
Cionondimeno, l'attenzione per la dama inglese rappresenta un elemento strutturale e necessario, osiamo dire, per la dama italiana. Sappiamo bene come lo sviluppo teorico del nostro gioco abbia grandemente beneficiato dallo studio dei trattati classici del gioco inglese. I pionieri del nostro gioco, nel XX secolo, come l'Avigliano, il Bassani, il Lavizzari, hanno letto e "adattato" i libri di Payne, Sturges, Anderson, e i seguenti: senza un simile studio non ci sarebbe stato un gioco della dama italiana come lo abbiamo conosciuto. Ecco quindi che la dama inglese è sempre stata viva, nella nostra storia e nella nostra pratica, e i successi di cui possiamo oggi ammantarci non sono che la "restituzione con gli interessi" di questo studio, che possiamo ora far valere anche in termini comparativi e agonistici nel gioco vivo con il mondo anglosassone.

Sarà quindi benvenuto anche per il nostro Circolo il 1° Campionato Provinciale di questa specialità, che disputeremo sabato 16 novembre nella casa di famiglia del nostro Presidente. Per l'occasione, abbiamo confezionato una pagina informativa anche per la dama inglese, e daremo anche una breve lezione "dal vivo" sulle regole, per tutti coloro che vorranno parteciparvi. Tra l'altro, è previsto per domenica 17 novembre il Campionato Regionale della specialità, che si disputerà a Gardigiano (VE). Nel mio piccolo, ho già partecipato, nello scorso maggio, ad un Campionato italiano, senza infamia e senza lode, ma con una certa soddisfazione agonistica. Ritengo che sia utile, per tutti i giocatori, ampliare il proprio orizzonte damistico includendo anche questa specialità, nella quale non manca lo spazio per un soddisfacente protagonismo, anche per i giovani. Ancora buon gioco a tutti!

venerdì 8 novembre 2024

Il nostro Circolo premiato dal CONI con la Stella di Bronzo al merito sportivo

di Renzino l'Europeo
La Giunta Nazionale del CONI, nella seduta del 25 ottobre scorso, ha assegnato al nostro Circolo la Stella di Bronzo al Merito Sportivo 2023, in occasione della tornata annuale di benemerenze che il CONI assegna sulla base di documentate segnalazioni delle varie Federazioni Sportive. Si tratta di un riconoscimento che ovviamente ci fa molto piacere, anche se la motivazione è, in effetti, banalmente "aritmetica", essendo basata sull'anzianità di affiliazione alla Federazione, cioè, in pratica, sul numero di anni di esistenza.

A questo proposito, dobbiamo ricordare la storia un po' contorta che sta alle nostre spalle, e lo facciamo volentieri. il Circolo Damistico Veronese "Enrico Molesini" è il risultato della fusione dei 2 Circoli esistenti a Verona nel 2009. Uno dei 2, in particolare, era la Sezione Damistica del Dopolavoro Ferroviario, che venne fondata da Enrico nel 1979, e che egli usò per portare avanti la sua azione di proselitismo giovanile, giudicando la situazione del pur valoroso Circolo "Dipendenti Comunali", che aveva sede nel Bar Brà, non adatta allo scopo. In effetti, negli anni '90, al Bar Brà non rimase più quasi nessuno, e quel Circolo dovette chiudere i battenti. Invece al Dopolavoro Ferroviario, Enrico, potendo utilizzare i locali messi a disposizione dall'Ente, offrì ai "nuovi giocatori", e specialmente ai giovani, un luogo di ritrovo e di formazione damistica più consono alle esigenze di una comunità dinamica e in espansione. Negli anni '80, i giovani che incontrarono il gioco della dama nei vari tornei promozionali organizzati in città, e anche in provincia, da parte di Enrico, furono molti. Io giunsi al Circolo alla fine del 1980, dopo aver vinto nel gruppo della "prima media" il 1° Memorial "Bruno Turri", che si era svolto nientemeno che in un salone della Fiera, e mi iscrissi quindi nel 1981 per la prima volta con una tessera agonistica.

Nel corso degli anni '80, in tutta la provincia di Verona furono attivi anche 6 Circoli contemporaneamente, frutto di iniziative in diverse zone della città. Possiamo ricordare ad esempio il Circolo fondato dalla famiglia Garista (ovviamente dal papà, all'epoca...) nella parrocchia dei Santi Angeli Custodi, allo Stadio, o quello della VI Circoscrizione, a Santa Lucia, diretto dal papà di Antonio Rodà (uno dei nuovi giovani degli anni '80), dove Enrico ed io stesso ci recavamo settimanalmente per creare aggregazione durante un certo periodo a metà di quel decennio. Importante fu il Circolo fondato dal signor Andrea Danese con il sostegno della Cassa di Risparmio, in occasione dell'ingresso nel gioco attivo di tutta la propria famiglia. E fu proprio il Circolo della Cassa di Risparmio a manifestare vitalità e resilienza negli anni successivi, anche quando Enrico diminuì il proprio impegno, e fu poi menomato dalla malattia che lo condusse a vivere con grande difficoltà i suoi ultimi anni. 

Si decise, quindi nel 2009, di procedere alla fusione del Circolo "Cassa di Risparmio" con quello del DLF, e l'assunzione della denominazione di Unicredit (nuovo nome della banca) da parte del nuovo Circolo, ma l'assegnazione, ai fini dell'anzianità damistica di affiliazione alla FID, della data di nascita del primo dei 2, e quindi il 1979. I successivi cambi di denominazione riflettono una presa d'atto della realtà, dopo la scomparsa di Enrico, avvenuta nel 2012: il nostro Circolo è ora l'unico della nostra Provincia, e raccoglie l'eredità di tutto il movimento damistico veronese, qualificandosi come "frutto essenzialmente del lavoro di Enrico". Il primo ed originario Circolo Damistico Veronese, fondato nel 1922, con il quale ci poniamo pur sempre in linea di continuità, dovette cessare l'attività nel 1972, quando il Bar della Borsa - la storica sede nell'ala della "Sala Vini" della Gran Guardia - fu costretto a chiudere dalla Soprintendenza, in base alle nuove disposizioni che impedivano attività commerciali all'interno di edifici storici monumentali.

Torniamo quindi all'attualità. Il nostro Circolo, avendo almeno 25 anni di vita, si è qualificato per l'assegnazione di questa Stella di Bronzo del CONI, e ne siamo tutti felici, come lo fummo per l'assegnazione della Stella d'Argento al nostro Presidente. Ma il presente e il futuro ci interessano di più, ed è per questo che siamo molto attivi per programmare le prossime attività, a partire da quelle giovanili, nelle scuole e a livello di Campionato Provinciale, di cui daremo maggiori informazioni molto presto. Dal punto di vista della vita del Circolo e della Federazione, è ormai prossima la celebrazione delle rispettive Assemblee Elettive Ordinarie. Per il Circolo, essa verrà effettuata all'inizio del 2025, in corrispondenza con i prossimi Campionati Provinciali Assoluti di dama italiana e internazionale, mentre quella della Federazione è alle porte: si terrà sabato 23 novembre a Roma, nel Salone d'Onore del CONI. Il nostro Circolo sarà rappresentato dal Presidente, Emanuele Danese, ma anch'io sarò tra i presenti, come rappresentante regionale degli Istruttori del Veneto, funzione a cui sono stato eletto recentemente, unitamente alla carica di consigliere del Comitato Regionale Veneto, di cui ho assunto la vice-presidenza. Dello stesso Consiglio fa parte anche la nostra Sofia Pandolfo, per contribuire a rinnovare l'organo, alla cui presidenza è stato eletto il veneziano Gabriele Cappelletto, del CD Mestre.

Di tutte queste vicende societarie e federali torneremo a parlare molto presto, ma per ora ci godiamo la benemerenza del CONI, che verrà consegnata in un'apposita cerimonia provinciale che si terrà l'anno prossimo. Complimenti a tutti noi, e un ricordo speciale per Enrico.

mercoledì 23 ottobre 2024

Cronaca - Campionato Italiano a Squadre di dama internazionale

di Renzino l'Europeo

Nel fine-settimana tra il 18 e il 20 ottobre si è svolto a Latina il Campionato Italiano a squadre di dama internazionale, al quale ha preso parte anche una squadra del nostro Circolo. L'anno scorso non eravamo riusciti ad essere presenti a questa tradizionale competizione, tuttavia quest'anno abbiamo organizzato la trasferta con una terna originale, ma ben assortita: il sottoscritto, Sofia Pandolfo e Gabriele Zuliani, uno dei nostri giovani più attivi, del Liceo "Messedaglia". Il nostro Presidente, invece, non ha potuto venire, per una serie di impegni professionali e personali, ma ha fatto sentire la propria presenza con un continuo flusso di messaggi e comunicazioni attraverso tutti i mezzi disponibili.

La squadra del nostro Circolo

Al Campionato hanno preso parte 14 squadre, fra le quali tutte le più titolate. Alcune, rimaneggiate secondo necessità e convenienza, hanno sfruttato la regola per cui un terzo componente può essere anche esterno al Circolo, entro certi limiti di Capitale Punti. I campioni uscenti di Trieste non potevano disporre di Walter Raimondi, e hanno dovuto ripiegare sul buon Militello di Novara per affiancare Lorusso e Redivo. Erano comunque ben agguerriti i padroni di casa di Latina, con il GM° Macali e i forti Salvato e Senesi, il trio bergamasco Manzana-Diop-Gioffrè, ed anche Savona e Reggio Calabria - quest'ultima con l'"acquisto" pregiato di Loris Milanese.

Al termine di due giorni molto combattuti, è uscita vincente Velletri. E' la seconda volta che la squadra veliterna vince il titolo, con una terna lievemente diversa rispetto a due anni fa, ma basata sempre su Walter Moscato e Michele Lucci, con Enes Habilaj al posto di Gabriele D'Amora, che è molto impegnato anche come coach dei giovani della Nazionale. 

Noi siamo arrivati al 10° posto, con 5 punti di squadra su 6 incontri. Sofia e Gabriele hanno ben giocato, facendo quello che per loro era possibile un po' in tutti gli incontri, e anche di più. Io avrei giocato più o meno sui miei livelli, se non fosse che l'inopinata sconfitta con l'undicenne Totis, della seconda squadra di Bergamo (Lurano), ci ha fatto perdere un punto di squadra, e quindi qualche posizione in classifica. Nel diagramma qui sotto riproduco la posizione dopo la 37a mossa del Bianco, condotto dal giovane di Calcinate. Come si nota, il Bianco ha un pezzo in meno, perso per una errata valutazione posizionale sul proprio attacco in "meta" già diverse mosse prima. Io, col Nero, avevo già usato molto del mio tempo in tutte le fasi precedenti della partita, ed ora stavo giocando al limite dei 30 secondi per mossa per riflettere su come contrastare il prossimo attacco del Bianco al mio pezzo in 29. Sono così riuscito a cadere in un tiro disastroso, il cui meccanismo avevo ovviamente adocchiato, alcune mosse prima, ma che per uno dei soliti inganni psicologici sotto pressione, tipici del nostro gioco, avevo ora tralasciato di considerare.

Nero muove e... cade sotto un tiro disastroso

Per chi vuole leggere tutti i dettagli, i risultati del Campionato sono disponibili nella apposita scheda-gara sul sito della FMJD. Per quello che ci riguarda, possiamo essere nel complesso soddisfatti di questa partecipazione, che ci ha rimesso in pista nel campionato a squadre ed ha consentito a tutti una buona esperienza agonistica. Appuntamento a Bergamo, anche per gli assenti a Latina, al tradizionale torneo di dama internazionale organizzato dal buon Moreno Manzana.

venerdì 27 settembre 2024

Come sono diventato Maestro

di Renzino l'Europeo
Lo scorso 8 settembre ha segnato un momento un po' speciale per la mia vita damistica: al termine del torneo di dama italiana svoltosi a Gardigiano, in provincia di Venezia - un torneo non di primissima importanza, ma pur sempre una buona gara di livello interregionale - ho acquisito (ufficiosamente, ma in pratica realmente), il titolo di Maestro. Infatti, non appena il programma Kosmos, usato per la gestione dei tornei, ha reso noti i calcoli delle variazioni del "capitale punti", è risultato evidente che avevo superato la soglia di promozione per l'acquisizione "automatica" del titolo, che, per la dama italiana, nella nostra classifica di specialità, è fissata a 3900 punti.

Il conseguimento del titolo di Maestro, divenuto ufficiale con la pubblicazione, pochi giorni dopo, dell'aggiornamento delle classifiche federali, ha rappresentato, per quello che mi riguarda, un piccolo traguardo da festeggiare. Del resto, si è trattato della prima promozione in una categoria agonistica da moltissimo tempo a questa parte. Infatti ero diventato Candidato Maestro di dama italiana all'inizio del 1986, quando avevo 16 anni, e l'anno successivo, nel 1987, ero stato promosso Candidato Maestro anche a dama internazionale. Tuttavia, come sanno bene gli amici damisti, con l'inizio degli studi universitari, nell'ottobre del 1987, avevo ridotto di molto il mio impegno nel gioco. Inoltre, la frequenza del corso di laurea in fisica all'Università di Padova mi aveva portato ad abitare nella città del Santo nel corso della settimana, e quindi a perdere il contatto con il circolo di Verona, poiché non ero più in grado di frequentare gli incontri, fino ad allora costanti, presso la nostra sede, con il Maestro Molesini e gli altri appassionati. Partecipavo ancora a qualche gara, ed a qualche Campionato Italiano, ma non ero più in grado di trovare tempo per l'approfondimento teorico, o per qualsiasi altro momento di pratica del gioco.

La vittoria a Tolmezzo, nello scorso luglio
In effetti, tutto il decennio degli anni '90 è stato caratterizzato da un impegno damistico "a bassa intensità", per così dire, e quindi le velleità di miglioramento, e di promozione a Maestro, hanno dovuto lasciare il posto ad una attitudine diversa, che valorizzava i pochi tornei come momenti di svago e divertimento. Dal 2000 al 2015, poi, sono stato totalmente assente dalle gare, e non ho proprio mosso pedina. In quegli anni, anzi, ho avuto la convinzione che non avrei più giocato a dama. Tra impegni scientifici, interessi politici e variazioni di residenza - prima a Salerno e poi a Bruxelles - la mia mente non trovava neanche un piccolo spazio ludico per spingere pezzi sulla damiera. La situazione era talmente cambiata che non avevo più nemmeno contatti personali con il mondo damistico, con la conseguenza paradossale che quando Enrico, negli ultimi 10 anni della sua vita, si era trasferito in una abitazione del Quartiere Stadio molto vicino alla mia casa di famiglia, dove tornavo ogni tanto, non ci si vedeva nemmeno. Ripensando a questo fatto, non ho mai potuto evitare la sensazione che questa scelta di Enrico fosse stata fatta proprio per cercare, invece, di avere delle rinnovate occasioni di incontro con me, forse per tentare di convincermi a farmi riprendere il gioco.

L'ultima volta che vidi Enrico fu probabilmente nel 2003, già ben dopo che gli era stata ufficialmente diagnosticata quella forma di Parkinson che più tardi si aggravò fino a rendere molto dura la sua vita, e che lo accompagnò fino alla fine. Ma allora stava ancora abbastanza bene, ed era certamente ben lucido, anche quando mi chiese dei miei propositi damistici. «Eh - gli confessai - non so se tornerò più a giocare». Lui era preoccupato del destino che avrebbe fatto il patrimonio damistico (soprattutto pubblicazioni, si intende) che aveva accumulato, e che certamente non era indifferente. Forse avrebbe voluto "passarmene" una parte, chissà, e tuttavia queste operazioni vanno ponderate bene. La mia risposta lo lasciò certamente deluso, ma non tentò di convincermi in direzioni diverse. Poi non ci siamo più sentiti.

La dama è rientrata in maniera importante nella mia vita verso la fine del 2015. L'occasione è stata la disputa del match per il titolo di campione del mondo di dama inglese fra Michele Borghetti e Lubabalo Kondlo. In quel momento Borghetti era già detentore del titolo (nella specialità "ad apertura sorteggiata") ma io non sapevo nulla, niente di niente, e ovviamente rimasi molto sorpreso per questa "nuova condizione" del damismo italiano, che pur non cambiava granché la percezione pubblica del gioco, ma che significava molto per giocatori e federazione. Mi convinsi della bontà di riprendere a dedicare un po' di tempo alla dama, anche per ritrovare vecchi amici e conoscerne di nuovi in un mondo che, dopotutto, mi aveva permesso di vivere esperienze umane e sportive positive.

L'ultima partita ufficiale al Damier Royal Ixellois, contro Adiatou Ibrahim
E fu così che all'inizio del 2016 ho ripreso la tessera FID, con la sicura intenzione di tornare alle gare nel corso dell'anno. In quel tempo, tuttavia, vivevo stabilmente a Bruxelles - cosa che ho fatto fino all'inizio di questo 2024 - e non avevo mai contattato nemmeno i damisti locali, che erano organizzati in due circoli cittadini. Dopo un timido rientro nel Campionato Regionale di dama internazionale, nel quale avevo avuto anche occasione di conoscere, ed incontrare, la "nuova stella" del damismo italiano, Alessio Scaggiante, mi sono ingegnato a programmare qualche torneo nazionale, sia di dama italiana che internazionale. Ho poi deciso, dopo l'estate, di inserirmi anche nell'ambiente damistico belga, prendendo la tessera del Damier Royal Ixellois, e venendo accolto con grande amicizia dai giocatori del circolo. Ho imparato come da quelle parti si dia importanza al torneo sociale, che rappresenta il momento aggregativo di base, e sono tornato a dare significato all'"incontro infrasettimanale di circolo". 

Gli anni successivi mi hanno visto impegnato in maniera costante - tranne il periodo del Covid - nell'attività agonistica. E non solo in Italia e in Belgio, giocando molti tornei e addirittura il Campionato Belga Assoluto (in virtù di una norma che colà non richiede la cittadinanza), ma anche nei Paesi Bassi, perché ero stato convinto a seguire la tradizione dei damisti belgi più attivi, cioè quella di affiliarmi ad un circolo olandese per partecipare anche al Campionato a Squadre di quel Paese. Una esperienza affascinante, che, pur effettuata giocando nelle divisioni più basse - il mio circolo, il RAES Maastricht, aveva due squadre, nessuna delle quali in Serie A o B -, mi ha reso partecipe dell'ambiente damistico più organizzato del mondo, quello dei Paesi Bassi. 

Ma che dire del mio livello tecnico? Dal mio eremo brussellese, sfruttando le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (che in altri tempi non esistevano), avevo subito cercato di mettere in atto un programma di ri-alfabetizzazione damistica a base di partite on-line, utilizzo di software damistico, e ricerca di risorse in rete, a partire dalla consultazione di alcuni siti web e dalla collezione di pubblicazioni di varia natura in formato elettronico. Mi sono costituito una biblioteca digitale di notevole ampiezza, e mi sono annotato tutti i siti web che proponevano materiale con analisi, esercizi, informazioni varie. Si è trattato quindi del primo serio lavoro lavoro di rivisitazione e approfondimento teorico dopo molto tempo, che mi ha permesso di recuperare una visione di gioco decente.

Come "rientrante" in gare ufficiali dopo numerosi anni di inattività, ho dovuto scontare una pesante penalizzazione del mio capitale punti, in entrambe le specialità: ben 800. Mi sono reso rapidamente conto che l'assestamento era abbastanza giustificato. Beh, dovrei dire che a dama italiana c'era un po' di esagerazione, ma a dama internazionale non si andava troppo distanti dalla realtà. In quel periodo iniziale di reinserimento agonistico, non pensavo certo ad obiettivi personali in termini di risultati, e men che meno alla promozione a Maestro. Avevo il desiderio riprendere a giocare principalmente per il lato sociologico, di relazioni personali, che si sarebbero ricostituite, e tuttavia non volevo certo sfigurare dal punto di vista tecnico. Sapevo bene che troppe sconfitte, troppi errori, sono spesso alla base di un allontanamento dal gioco. 

Un traguardo parziale che avevo adocchiato, a partire dal 2019, era quello della partecipazione al Campionato Italiano Veterani di dama internazionale. Considerati i concorrenti, avrei perlomeno potuto giocare per qualche piazzamento, e intanto avrei segnalato il mio interesse per il Campionato Europeo Veterani, al quale partecipava spesso per l'Italia non solo il GM° Bertè, ma anche il CM° Francesco Militello. Giusto per dire: lì c'era spazio per un po' di protagonismo. Ed infatti è andata così: nel 2021 sono arrivato secondo al C.I. Veterani, e poi sono stato anche convocato per l'Europeo, aprendo una serie di partecipazioni internazionali che non si è nemmeno limitata alla veneranda categoria, ma che ha spaziato fino ai Mondiali a Squadre del 2022, o all'Europeo Assoluto svolto in Belgio nello stesso anno, pur con una forma di invito rocambolesca. Sempre in quell'anno, sono arrivato a giocare anche un Campionato Italiano Assoluto di dama internazionale, pur entrandoci da "riserva", e finendo ultimo.

Con la Nazionale nel Campionato del Mondo a Squadre 2022, in Turchia
Tutto questo volume di attività mi ha consentito di recuperare un po' di quella esperienza agonistica che un "vero" Veterano avrebbe acquisito lungo decenni di pratica costante. Ha anche significato una netta riduzione di tempo per lo studio personale, che infatti è tornato ad essere occasionale e scarsamente metodico. In questo campo, tuttavia, è giunto ad adiuvandum il mio nuovo impegno nel settore della formazione damistica dei giovani della Nazionale, visto che mi sono messo a collaborare con i responsabili del settore, il Direttore Tecnico Bertè e il GM° Manzana. Nel 2021 e nel 2022 ho accompagnato i nostri giovani ai Campionati Europei e Mondiali Giovanili, ed ho continuato a seguirne da vicino le gesta nei corsi on-line che sono stati organizzati regolarmente negli ultimi anni.

Fin qui tutto bene, il gioco è tornato a darmi qualche soddisfazione, e anche gli accresciuti impegni amministrativi - nel 2020 avevo accettato la carica di Vice-Presidente del Circolo, e poi di rientrare nella Commissione Tecnica Federale, dove ero già stato fino al 1996 - mi sono sembrati congruenti con la visione "a molti ruoli" dell'impegno damistico che abbiamo imparato da Enrico. Poi, nel corso dell'anno scorso, è successo qualcosa di più significativo, tecnicamente. A fine luglio sono andato a giocare il tradizionale torneo di Imponzo, un paesino vicino a Tolmezzo, in provincia di Udine. Si trattava di uno dei pochi tornei di dama italiana che riuscivo ad inserire nei miei programmi, quando tornavo dal Belgio - un torneo di non elevata importanza, ma piacevole dal punto di vista dell'ambiente damistico e anche di quello geografico. Ebbene, sono arrivato primo ex-aequo con il M° Trevisan, vincendo per di più il sorteggio per l'attribuzione dei premi indivisibili, e cioè il bel Trofeo artistico. Di conseguenza anche il mio capitale punti di dama italiana ha avuto uno scatto verso l'alto, superando i 3800 e collocandosi in prossimità della soglia di promozione a Maestro.

Pare curioso che questo apparente miglioramento si sia manifestato nella dama italiana, che ho potuto curare molto meno della dama internazionale, come si evince anche da quello che ho raccontato. Giocare sulle 100 caselle mi era già più gradito anche in tempi storici, a causa dell'apertura internazionale, ma non avevo mai dismesso l'idea di dedicarmi anche al nostro gioco più tradizionale, su cui avevo cominciato a muovere i pezzi in gare ufficiali, nel lontano 1980. A seguito del buon risultato friulano, ho coltivato la speranza di poter superare subito la soglia, nella gara successiva, e così all'inizio di settembre mi sono recato a Zanica, in provincia di Bergamo, dove però sono stato inserito nel secondo gruppo, a causa della presenza di alcuni forti giocatori. Le pedine hanno cominciato a girare in senso contrario alla buona sorte, e così, pur essendo il più alto di ELO, sono finito maluccio, e sono rinculato in modo significativo nel capitale punti. D'altra parte, se non stavo curando troppo la teoria, cosa potevo aspettarmi?

A Malo, contro A. Scaggiante, nel primo torneo dopo la nomina a Maestro
Quest'anno ho ricominciato ad affrontare l'intrapresa con il torneo di Isola Vicentina, in marzo. Buona prestazione, nel primo gruppo, e ritorno sopra quota 3800. Il 1° maggio mi presento a Pordenone con rinnovate speranze, ma, ancora, la soglia mi respinge, e ruzzolo indietro. Ed ecco che torna l'ora del torneo di Imponzo, che quest'anno si giocava proprio a Tolmezzo, nell'albergo di proprietà del nostro ex-Presidente federale Renzo Tondo. Primo gruppo con composizione simile al solito, ed ancora vittoria (!) - questa volta per distacco. Quando stavo assaporando la gioia del possibile traguardo magistrale, ecco che il Kosmos mi gela: il contatore si ferma a 3899, ad un punto dalla soglia. Conscio di non poter vantare nulla dal Fato, torno anche al torneo di Zanica, dove, giocando in un primo gruppo a 10, arrivo nono e mi allontano ancora dall'alloro magistrale. Infine, ecco che, con la trasferta a Gardigiano già citata all'inizio, l'8 settembre, riesco a sfondare l'augusto limite, ed atterrare a quota 3922. Sufficiente, e senza lode, ma - dopotutto - questa è la mia condizione. Ho comunque voluto provare subito l'ebbrezza di giocare un torneo con il nuovo titolo stampato sulla fronte, e mi sono recato a Malo, per la 2-giorni del Memorial dedicato alla carissima Margherita Massignani, che fu arbitro nella mia prima gara giovanile ufficiale, quella del 1980, che si svolse alla Fiera di Verona. Finalmente, ho rotto l'incantesimo e sono rimasto sopra la soglia, anzi, ho guadagnato altro terreno e mi sono collocato a quota 3977. Faremo un altro esperimento ai Campionati Italiani di Palermo, fra un mese, ma intanto posso dirmi più che soddisfatto.

Questa piccola rievocazione storica è un po' un messaggio rivolto ai giovani, e per questo ho voluto scriverlo. Altri obiettivi, nella vita, sono più importanti di questo, ma il metodo è lo stesso, ed è quello che si ritrova ovunque: impegno, dedizione, non mollare davanti alle difficoltà, e perseverare. Anche per me ci sono altri obiettivi importanti, ma intanto questo lo posso festeggiare. Oggi il Circolo ha 3 Maestri di dama, siamo un po' più forti...

giovedì 12 settembre 2024

La Dama al Tocatì 2024

In questo fine-settimana, fra il 13 e il 15 settembre, si svolgerà a Verona la 22a edizione del Tocatì - il festival dei giochi tradizionali "in strada", che ha progressivamente acquisito un profilo di importanza assoluta nel panorama internazionale di questo tipo di eventi.

Il nostro Circolo è da sempre presente con un proprio stand, per mettere a disposizione dei frequentatori qualche tavolo con damiere e pedine, e "riproporre" il gioco della dama come gioco tradizionale e popolare, che molti hanno conosciuto da bambini in una forma o in un'altra e che continua ad essere riconosciuto come uno dei principali giochi da tavolo e di strategia.

Quest'anno il Festival sarà localizzato nel quartiere di Veronetta, anziché essere diffuso in più luoghi del centro città. Il nostro stand sarà aperto sabato 14 e domenica 15 nel cortile interno della ex caserma Principe Eugenio, che si trova molto vicino a Porta Vescovo, lungo la Salita S. Sepolcro, e di fronte ai Giardini Rondella S. Toscana, dove saranno presenti i cugini scacchisti. Nella pagina dedicata del sito web del Festival si trovano le informazioni complete relative alla nostra presenza. In particolare, se il tempo non sarà buono, dovremo rilocarci nel cinema Ri-ciak, in via XX Settembre, ma noi contiamo che non sarà necessario...

Invitiamo quindi tutti coloro che conoscono il nostro gioco, ma soprattutto quelli che non lo conoscono, a passare dal nostro stand, per trascorrere qualche mezz'ora in nostra compagnia ed ottenere tutte le informazioni che desiderano sulla dama e sul mondo damistico.

martedì 28 maggio 2024

Gli Allievi del Messedaglia secondi ai Campionati Nazionali Studenteschi

di Renzino l'Europeo
In un precedente post informativo avevamo dato notizia dell'attività scolastica promossa quest'anno dal nostro Circolo, e della qualificazione di ben 5 squadre di 2 Licei cittadini alle finali nazionali dei Campionati Studenteschi. Ebbene, le finali si sono giocate, nello scorso fine settimana, a Misano Adriatico, nella capiente palestra del Villaggio S. Pellegrino, dove sono convenuti circa 300 giovani giocatori di ogni ordine e grado scolastico da tutta Italia, assieme a molti insegnanti ed accompagnatori, per la 34^ edizione di questa manifestazione. La pattuglia veronese si è ben distinta, arrivando a conquistare, con la "prima squadra" di Allievi di dama internazionale del Messedaglia, un bel secondo posto alle spalle dei giovani di un liceo di Latina, peraltro tutti noti alle cronache damistiche nazionali.

Una panoramica della sede di gara a Misano
I protagonisti di questo risultato meritano quindi i complimenti di tutto il Circolo: si tratta di Gabriele Zuliani, Andrea Tuppini e Andrea Terelle. I primi 2 erano già nostri soci "junior" dall'inizio di quest'anno, in quanto più interessati al gioco, e per questo il nostro Presidente Emanuele Danese era parecchio ottimista sull'esito di questa partecipazione per la loro squadra - un'ottimismo coltivato dal fatto di essere anche docente nello stesso liceo. Dal Messedaglia proveniva anche una seconda squadra di Allievi di dama internazionale, che ha figurato degnamente in classifica, e così tutti quanti i frequentanti abituali dell'attività damistica pomeridiana a scuola hanno potuto festeggiare in compagnia.

La "prima squadra" del Messedaglia
A Misano erano presenti anche 3 squadre formate da studenti del Liceo Galilei: 2 di dama italiana (allievi e juniores) e una di dama internazionale. In questo istituto l'attività damistica effettuata era stata di minore intensità ed efficacia, benché la disponibilità del docente di Scienze Motorie, Prof. Davide Testi, avesse permesso una varietà di interventi e di presenze da parte nostra. Questo lavoro ha consentito di avviare una buona collaborazione e mettere le basi per una migliore organizzazione e dispiegamento di forze e di opportunità per l'anno prossimo. In ogni caso, sappiamo che gli obiettivi del programma "Dama a scuola" e dei Giochi Giovanili Studenteschi non sono riducibili alla fase agonistica, perché mirano al coinvolgimento dei giovani e delle istituzioni scolastiche nel "circuito damistico", per far conoscere da vicino il nostro sport ad una platea ampia.

La spedizione veronese si è fatta quindi ben notare, con il Sommo Ema molto entusiasta in tutte le fasi, e soprattutto quando, durante la premiazione, è potuto salire sul podio come accompagnatore della squadra di Allievi seconda classificata. Anch'io sono stato ben contento di seguire da vicino le nostre squadre a Misano, e tuttavia ho scelto di utilizzare la trasferta anche per giocare il concomitante Campionato Italiano di dama inglese - un'occasione difficilmente replicabile per sperimentare il gioco vivo in questa specialità, che pur vede gli italiani ai massimi livelli mondiali. 

L'organizzazione della nostra federazione è stata sollecitata fino ai limiti delle proprie possibilità, con qualche inconveniente da dover gestire, ad esempio l'alloggio delle squadre in diversi alberghi fra Misano e Cattolica, o gli orari un po' dilatati. La tradizionale simultanea serale si è moltiplicata per 3, con Maijnelli a condurre quella di dama italiana, Scaggiante quella di dama internazionale, e Bernini quella di dama inglese, con ressa dei giovani per giocare.

Il Presidente FID Carlo Bordini ha come sempre cantato vittoria durante la tradizionale pomposa cerimonia di premiazione, che ha fatto spazio un po' a tutti nel celebrare quella che è in effetti ogni anno la più grande manifestazione damistica italiana. Ci rivedremo senz'altro alla prossima edizione, magari con più preparazione.