venerdì 27 settembre 2024

Come sono diventato Maestro

di Renzino l'Europeo
Lo scorso 8 settembre ha segnato un momento un po' speciale per la mia vita damistica: al termine del torneo di dama italiana svoltosi a Gardigiano, in provincia di Venezia - un torneo non di primissima importanza, ma pur sempre una buona gara di livello interregionale - ho acquisito (ufficiosamente, ma in pratica realmente), il titolo di Maestro. Infatti, non appena il programma Kosmos, usato per la gestione dei tornei, ha reso noti i calcoli delle variazioni del "capitale punti", è risultato evidente che avevo superato la soglia di promozione per l'acquisizione "automatica" del titolo, che, per la dama italiana, nella nostra classifica di specialità, è fissata a 3900 punti.

Il conseguimento del titolo di Maestro, divenuto ufficiale con la pubblicazione, pochi giorni dopo, dell'aggiornamento delle classifiche federali, ha rappresentato, per quello che mi riguarda, un piccolo traguardo da festeggiare. Del resto, si è trattato della prima promozione in una categoria agonistica da moltissimo tempo a questa parte. Infatti ero diventato Candidato Maestro di dama italiana all'inizio del 1986, quando avevo 16 anni, e l'anno successivo, nel 1987, ero stato promosso Candidato Maestro anche a dama internazionale. Tuttavia, come sanno bene gli amici damisti, con l'inizio degli studi universitari, nell'ottobre del 1987, avevo ridotto di molto il mio impegno nel gioco. Inoltre, la frequenza del corso di laurea in fisica all'Università di Padova mi aveva portato ad abitare nella città del Santo nel corso della settimana, e quindi a perdere il contatto con il circolo di Verona, poiché non ero più in grado di frequentare gli incontri, fino ad allora costanti, presso la nostra sede, con il Maestro Molesini e gli altri appassionati. Partecipavo ancora a qualche gara, ed a qualche Campionato Italiano, ma non ero più in grado di trovare tempo per l'approfondimento teorico, o per qualsiasi altro momento di pratica del gioco.

La vittoria a Tolmezzo, nello scorso luglio
In effetti, tutto il decennio degli anni '90 è stato caratterizzato da un impegno damistico "a bassa intensità", per così dire, e quindi le velleità di miglioramento, e di promozione a Maestro, hanno dovuto lasciare il posto ad una attitudine diversa, che valorizzava i pochi tornei come momenti di svago e divertimento. Dal 2000 al 2015, poi, sono stato totalmente assente dalle gare, e non ho proprio mosso pedina. In quegli anni, anzi, ho avuto la convinzione che non avrei più giocato a dama. Tra impegni scientifici, interessi politici e variazioni di residenza - prima a Salerno e poi a Bruxelles - la mia mente non trovava neanche un piccolo spazio ludico per spingere pezzi sulla damiera. La situazione era talmente cambiata che non avevo più nemmeno contatti personali con il mondo damistico, con la conseguenza paradossale che quando Enrico, negli ultimi 10 anni della sua vita, si era trasferito in una abitazione del Quartiere Stadio molto vicino alla mia casa di famiglia, dove tornavo ogni tanto, non ci si vedeva nemmeno. Ripensando a questo fatto, non ho mai potuto evitare la sensazione che questa scelta di Enrico fosse stata fatta proprio per cercare, invece, di avere delle rinnovate occasioni di incontro con me, forse per tentare di convincermi a farmi riprendere il gioco.

L'ultima volta che vidi Enrico fu probabilmente nel 2003, già ben dopo che gli era stata ufficialmente diagnosticata quella forma di Parkinson che più tardi si aggravò fino a rendere molto dura la sua vita, e che lo accompagnò fino alla fine. Ma allora stava ancora abbastanza bene, ed era certamente ben lucido, anche quando mi chiese dei miei propositi damistici. «Eh - gli confessai - non so se tornerò più a giocare». Lui era preoccupato del destino che avrebbe fatto il patrimonio damistico (soprattutto pubblicazioni, si intende) che aveva accumulato, e che certamente non era indifferente. Forse avrebbe voluto "passarmene" una parte, chissà, e tuttavia queste operazioni vanno ponderate bene. La mia risposta lo lasciò certamente deluso, ma non tentò di convincermi in direzioni diverse. Poi non ci siamo più sentiti.

La dama è rientrata in maniera importante nella mia vita verso la fine del 2015. L'occasione è stata la disputa del match per il titolo di campione del mondo di dama inglese fra Michele Borghetti e Lubabalo Kondlo. In quel momento Borghetti era già detentore del titolo (nella specialità "ad apertura sorteggiata") ma io non sapevo nulla, niente di niente, e ovviamente rimasi molto sorpreso per questa "nuova condizione" del damismo italiano, che pur non cambiava granché la percezione pubblica del gioco, ma che significava molto per giocatori e federazione. Mi convinsi della bontà di riprendere a dedicare un po' di tempo alla dama, anche per ritrovare vecchi amici e conoscerne di nuovi in un mondo che, dopotutto, mi aveva permesso di vivere esperienze umane e sportive positive.

L'ultima partita ufficiale al Damier Royal Ixellois, contro Adiatou Ibrahim
E fu così che all'inizio del 2016 ho ripreso la tessera FID, con la sicura intenzione di tornare alle gare nel corso dell'anno. In quel tempo, tuttavia, vivevo stabilmente a Bruxelles - cosa che ho fatto fino all'inizio di questo 2024 - e non avevo mai contattato nemmeno i damisti locali, che erano organizzati in due circoli cittadini. Dopo un timido rientro nel Campionato Regionale di dama internazionale, nel quale avevo avuto anche occasione di conoscere, ed incontrare, la "nuova stella" del damismo italiano, Alessio Scaggiante, mi sono ingegnato a programmare qualche torneo nazionale, sia di dama italiana che internazionale. Ho poi deciso, dopo l'estate, di inserirmi anche nell'ambiente damistico belga, prendendo la tessera del Damier Royal Ixellois, e venendo accolto con grande amicizia dai giocatori del circolo. Ho imparato come da quelle parti si dia importanza al torneo sociale, che rappresenta il momento aggregativo di base, e sono tornato a dare significato all'"incontro infrasettimanale di circolo". 

Gli anni successivi mi hanno visto impegnato in maniera costante - tranne il periodo del Covid - nell'attività agonistica. E non solo in Italia e in Belgio, giocando molti tornei e addirittura il Campionato Belga Assoluto (in virtù di una norma che colà non richiede la cittadinanza), ma anche nei Paesi Bassi, perché ero stato convinto a seguire la tradizione dei damisti belgi più attivi, cioè quella di affiliarmi ad un circolo olandese per partecipare anche al Campionato a Squadre di quel Paese. Una esperienza affascinante, che, pur effettuata giocando nelle divisioni più basse - il mio circolo, il RAES Maastricht, aveva due squadre, nessuna delle quali in Serie A o B -, mi ha reso partecipe dell'ambiente damistico più organizzato del mondo, quello dei Paesi Bassi. 

Ma che dire del mio livello tecnico? Dal mio eremo brussellese, sfruttando le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (che in altri tempi non esistevano), avevo subito cercato di mettere in atto un programma di ri-alfabetizzazione damistica a base di partite on-line, utilizzo di software damistico, e ricerca di risorse in rete, a partire dalla consultazione di alcuni siti web e dalla collezione di pubblicazioni di varia natura in formato elettronico. Mi sono costituito una biblioteca digitale di notevole ampiezza, e mi sono annotato tutti i siti web che proponevano materiale con analisi, esercizi, informazioni varie. Si è trattato quindi del primo serio lavoro lavoro di rivisitazione e approfondimento teorico dopo molto tempo, che mi ha permesso di recuperare una visione di gioco decente.

Come "rientrante" in gare ufficiali dopo numerosi anni di inattività, ho dovuto scontare una pesante penalizzazione del mio capitale punti, in entrambe le specialità: ben 800. Mi sono reso rapidamente conto che l'assestamento era abbastanza giustificato. Beh, dovrei dire che a dama italiana c'era un po' di esagerazione, ma a dama internazionale non si andava troppo distanti dalla realtà. In quel periodo iniziale di reinserimento agonistico, non pensavo certo ad obiettivi personali in termini di risultati, e men che meno alla promozione a Maestro. Avevo il desiderio riprendere a giocare principalmente per il lato sociologico, di relazioni personali, che si sarebbero ricostituite, e tuttavia non volevo certo sfigurare dal punto di vista tecnico. Sapevo bene che troppe sconfitte, troppi errori, sono spesso alla base di un allontanamento dal gioco. 

Un traguardo parziale che avevo adocchiato, a partire dal 2019, era quello della partecipazione al Campionato Italiano Veterani di dama internazionale. Considerati i concorrenti, avrei perlomeno potuto giocare per qualche piazzamento, e intanto avrei segnalato il mio interesse per il Campionato Europeo Veterani, al quale partecipava spesso per l'Italia non solo il GM° Bertè, ma anche il CM° Francesco Militello. Giusto per dire: lì c'era spazio per un po' di protagonismo. Ed infatti è andata così: nel 2021 sono arrivato secondo al C.I. Veterani, e poi sono stato anche convocato per l'Europeo, aprendo una serie di partecipazioni internazionali che non si è nemmeno limitata alla veneranda categoria, ma che ha spaziato fino ai Mondiali a Squadre del 2022, o all'Europeo Assoluto svolto in Belgio nello stesso anno, pur con una forma di invito rocambolesca. Sempre in quell'anno, sono arrivato a giocare anche un Campionato Italiano Assoluto di dama internazionale, pur entrandoci da "riserva", e finendo ultimo.

Con la Nazionale nel Campionato del Mondo a Squadre 2022, in Turchia
Tutto questo volume di attività mi ha consentito di recuperare un po' di quella esperienza agonistica che un "vero" Veterano avrebbe acquisito lungo decenni di pratica costante. Ha anche significato una netta riduzione di tempo per lo studio personale, che infatti è tornato ad essere occasionale e scarsamente metodico. In questo campo, tuttavia, è giunto ad adiuvandum il mio nuovo impegno nel settore della formazione damistica dei giovani della Nazionale, visto che mi sono messo a collaborare con i responsabili del settore, il Direttore Tecnico Bertè e il GM° Manzana. Nel 2021 e nel 2022 ho accompagnato i nostri giovani ai Campionati Europei e Mondiali Giovanili, ed ho continuato a seguirne da vicino le gesta nei corsi on-line che sono stati organizzati regolarmente negli ultimi anni.

Fin qui tutto bene, il gioco è tornato a darmi qualche soddisfazione, e anche gli accresciuti impegni amministrativi - nel 2020 avevo accettato la carica di Vice-Presidente del Circolo, e poi di rientrare nella Commissione Tecnica Federale, dove ero già stato fino al 1996 - mi sono sembrati congruenti con la visione "a molti ruoli" dell'impegno damistico che abbiamo imparato da Enrico. Poi, nel corso dell'anno scorso, è successo qualcosa di più significativo, tecnicamente. A fine luglio sono andato a giocare il tradizionale torneo di Imponzo, un paesino vicino a Tolmezzo, in provincia di Udine. Si trattava di uno dei pochi tornei di dama italiana che riuscivo ad inserire nei miei programmi, quando tornavo dal Belgio - un torneo di non elevata importanza, ma piacevole dal punto di vista dell'ambiente damistico e anche di quello geografico. Ebbene, sono arrivato primo ex-aequo con il M° Trevisan, vincendo per di più il sorteggio per l'attribuzione dei premi indivisibili, e cioè il bel Trofeo artistico. Di conseguenza anche il mio capitale punti di dama italiana ha avuto uno scatto verso l'alto, superando i 3800 e collocandosi in prossimità della soglia di promozione a Maestro.

Pare curioso che questo apparente miglioramento si sia manifestato nella dama italiana, che ho potuto curare molto meno della dama internazionale, come si evince anche da quello che ho raccontato. Giocare sulle 100 caselle mi era già più gradito anche in tempi storici, a causa dell'apertura internazionale, ma non avevo mai dismesso l'idea di dedicarmi anche al nostro gioco più tradizionale, su cui avevo cominciato a muovere i pezzi in gare ufficiali, nel lontano 1980. A seguito del buon risultato friulano, ho coltivato la speranza di poter superare subito la soglia, nella gara successiva, e così all'inizio di settembre mi sono recato a Zanica, in provincia di Bergamo, dove però sono stato inserito nel secondo gruppo, a causa della presenza di alcuni forti giocatori. Le pedine hanno cominciato a girare in senso contrario alla buona sorte, e così, pur essendo il più alto di ELO, sono finito maluccio, e sono rinculato in modo significativo nel capitale punti. D'altra parte, se non stavo curando troppo la teoria, cosa potevo aspettarmi?

A Malo, contro A. Scaggiante, nel primo torneo dopo la nomina a Maestro
Quest'anno ho ricominciato ad affrontare l'intrapresa con il torneo di Isola Vicentina, in marzo. Buona prestazione, nel primo gruppo, e ritorno sopra quota 3800. Il 1° maggio mi presento a Pordenone con rinnovate speranze, ma, ancora, la soglia mi respinge, e ruzzolo indietro. Ed ecco che torna l'ora del torneo di Imponzo, che quest'anno si giocava proprio a Tolmezzo, nell'albergo di proprietà del nostro ex-Presidente federale Renzo Tondo. Primo gruppo con composizione simile al solito, ed ancora vittoria (!) - questa volta per distacco. Quando stavo assaporando la gioia del possibile traguardo magistrale, ecco che il Kosmos mi gela: il contatore si ferma a 3899, ad un punto dalla soglia. Conscio di non poter vantare nulla dal Fato, torno anche al torneo di Zanica, dove, giocando in un primo gruppo a 10, arrivo nono e mi allontano ancora dall'alloro magistrale. Infine, ecco che, con la trasferta a Gardigiano già citata all'inizio, l'8 settembre, riesco a sfondare l'augusto limite, ed atterrare a quota 3922. Sufficiente, e senza lode, ma - dopotutto - questa è la mia condizione. Ho comunque voluto provare subito l'ebbrezza di giocare un torneo con il nuovo titolo stampato sulla fronte, e mi sono recato a Malo, per la 2-giorni del Memorial dedicato alla carissima Margherita Massignani, che fu arbitro nella mia prima gara giovanile ufficiale, quella del 1980, che si svolse alla Fiera di Verona. Finalmente, ho rotto l'incantesimo e sono rimasto sopra la soglia, anzi, ho guadagnato altro terreno e mi sono collocato a quota 3977. Faremo un altro esperimento ai Campionati Italiani di Palermo, fra un mese, ma intanto posso dirmi più che soddisfatto.

Questa piccola rievocazione storica è un po' un messaggio rivolto ai giovani, e per questo ho voluto scriverlo. Altri obiettivi, nella vita, sono più importanti di questo, ma il metodo è lo stesso, ed è quello che si ritrova ovunque: impegno, dedizione, non mollare davanti alle difficoltà, e perseverare. Anche per me ci sono altri obiettivi importanti, ma intanto questo lo posso festeggiare. Oggi il Circolo ha 3 Maestri di dama, siamo un po' più forti...

giovedì 12 settembre 2024

La Dama al Tocatì 2024

In questo fine-settimana, fra il 13 e il 15 settembre, si svolgerà a Verona la 22a edizione del Tocatì - il festival dei giochi tradizionali "in strada", che ha progressivamente acquisito un profilo di importanza assoluta nel panorama internazionale di questo tipo di eventi.

Il nostro Circolo è da sempre presente con un proprio stand, per mettere a disposizione dei frequentatori qualche tavolo con damiere e pedine, e "riproporre" il gioco della dama come gioco tradizionale e popolare, che molti hanno conosciuto da bambini in una forma o in un'altra e che continua ad essere riconosciuto come uno dei principali giochi da tavolo e di strategia.

Quest'anno il Festival sarà localizzato nel quartiere di Veronetta, anziché essere diffuso in più luoghi del centro città. Il nostro stand sarà aperto sabato 14 e domenica 15 nel cortile interno della ex caserma Principe Eugenio, che si trova molto vicino a Porta Vescovo, lungo la Salita S. Sepolcro, e di fronte ai Giardini Rondella S. Toscana, dove saranno presenti i cugini scacchisti. Nella pagina dedicata del sito web del Festival si trovano le informazioni complete relative alla nostra presenza. In particolare, se il tempo non sarà buono, dovremo rilocarci nel cinema Ri-ciak, in via XX Settembre, ma noi contiamo che non sarà necessario...

Invitiamo quindi tutti coloro che conoscono il nostro gioco, ma soprattutto quelli che non lo conoscono, a passare dal nostro stand, per trascorrere qualche mezz'ora in nostra compagnia ed ottenere tutte le informazioni che desiderano sulla dama e sul mondo damistico.

martedì 28 maggio 2024

Gli Allievi del Messedaglia secondi ai Campionati Nazionali Studenteschi

di Renzino l'Europeo
In un precedente post informativo avevamo dato notizia dell'attività scolastica promossa quest'anno dal nostro Circolo, e della qualificazione di ben 5 squadre di 2 Licei cittadini alle finali nazionali dei Campionati Studenteschi. Ebbene, le finali si sono giocate, nello scorso fine settimana, a Misano Adriatico, nella capiente palestra del Villaggio S. Pellegrino, dove sono convenuti circa 300 giovani giocatori di ogni ordine e grado scolastico da tutta Italia, assieme a molti insegnanti ed accompagnatori, per la 34^ edizione di questa manifestazione. La pattuglia veronese si è ben distinta, arrivando a conquistare, con la "prima squadra" di Allievi di dama internazionale del Messedaglia, un bel secondo posto alle spalle dei giovani di un liceo di Latina, peraltro tutti noti alle cronache damistiche nazionali.

Una panoramica della sede di gara a Misano
I protagonisti di questo risultato meritano quindi i complimenti di tutto il Circolo: si tratta di Gabriele Zuliani, Andrea Tuppini e Andrea Terelle. I primi 2 erano già nostri soci "junior" dall'inizio di quest'anno, in quanto più interessati al gioco, e per questo il nostro Presidente Emanuele Danese era parecchio ottimista sull'esito di questa partecipazione per la loro squadra - un'ottimismo coltivato dal fatto di essere anche docente nello stesso liceo. Dal Messedaglia proveniva anche una seconda squadra di Allievi di dama internazionale, che ha figurato degnamente in classifica, e così tutti quanti i frequentanti abituali dell'attività damistica pomeridiana a scuola hanno potuto festeggiare in compagnia.

La "prima squadra" del Messedaglia
A Misano erano presenti anche 3 squadre formate da studenti del Liceo Galilei: 2 di dama italiana (allievi e juniores) e una di dama internazionale. In questo istituto l'attività damistica effettuata era stata di minore intensità ed efficacia, benché la disponibilità del docente di Scienze Motorie, Prof. Davide Testi, avesse permesso una varietà di interventi e di presenze da parte nostra. Questo lavoro ha consentito di avviare una buona collaborazione e mettere le basi per una migliore organizzazione e dispiegamento di forze e di opportunità per l'anno prossimo. In ogni caso, sappiamo che gli obiettivi del programma "Dama a scuola" e dei Giochi Giovanili Studenteschi non sono riducibili alla fase agonistica, perché mirano al coinvolgimento dei giovani e delle istituzioni scolastiche nel "circuito damistico", per far conoscere da vicino il nostro sport ad una platea ampia.

La spedizione veronese si è fatta quindi ben notare, con il Sommo Ema molto entusiasta in tutte le fasi, e soprattutto quando, durante la premiazione, è potuto salire sul podio come accompagnatore della squadra di Allievi seconda classificata. Anch'io sono stato ben contento di seguire da vicino le nostre squadre a Misano, e tuttavia ho scelto di utilizzare la trasferta anche per giocare il concomitante Campionato Italiano di dama inglese - un'occasione difficilmente replicabile per sperimentare il gioco vivo in questa specialità, che pur vede gli italiani ai massimi livelli mondiali. 

L'organizzazione della nostra federazione è stata sollecitata fino ai limiti delle proprie possibilità, con qualche inconveniente da dover gestire, ad esempio l'alloggio delle squadre in diversi alberghi fra Misano e Cattolica, o gli orari un po' dilatati. La tradizionale simultanea serale si è moltiplicata per 3, con Maijnelli a condurre quella di dama italiana, Scaggiante quella di dama internazionale, e Bernini quella di dama inglese, con ressa dei giovani per giocare.

Il Presidente FID Carlo Bordini ha come sempre cantato vittoria durante la tradizionale pomposa cerimonia di premiazione, che ha fatto spazio un po' a tutti nel celebrare quella che è in effetti ogni anno la più grande manifestazione damistica italiana. Ci rivedremo senz'altro alla prossima edizione, magari con più preparazione.

sabato 27 aprile 2024

Due Licei veronesi alle finali nazionali dei Campionati Studenteschi

di Renzino l'Europeo
E' una notizia che ci fa piacere anche più di altre, dell'attività agonistica ufficiale, che pur ci vede ben impegnati: 5 squadre di due Licei veronesi, il "Messedaglia" e il "Galilei", si sono qualificate per le finali nazionali dei Campionati Studenteschi, che si svolgeranno a Misano Adriatico dal 16 al 19 maggio.

Il risultato è giunto come conseguenza della partecipazione alle selezioni regionali, che si sono svolte a S. Zenone degli Ezzelini (TV) domenica 21 aprile. Per essere sinceri, la concorrenza non era proprio numerosa, ma noi sappiamo per esperienza che l'attività damistica nelle scuole viene svolta "a macchia di leopardo", dove si manifestano le possibilità e le occasioni concrete, e poi la formazione di squadre da portare alle selezioni regionali è sempre un'iniziativa non banale, che può presentare difficoltà personali, pratiche e logistiche.

Bene ha fatto il Presidente del Circolo, il nostro Emanuele, ad attivarsi per coinvolgere alcuni istituti veronesi nel progetto "Dama a Scuola", che - come sappiamo - è in funzione da diversi anni (grazie all'accoglimento del Ministero dell'Istruzione della proposta FID), e a convincere i rispettivi dirigenti scolastici ad iscrivere proprie squadre ai Campionati Studenteschi. Come è noto, il nostro Circolo non era riuscito, negli anni recenti, a svolgere attività scolastiche, e il cambio di passo di quest'anno ha portato subito risultati concreti.

Gli studenti veronesi alle Selezioni regionali del 21 aprile
Dopo alcuni corsi presso una scuola elementare e una media, verso la fine del 2023 sono iniziate le attività pomeridiane al "Messedaglia", liceo nel quale Emanuele svolge una parte delle sue lezioni di matematica. All'inizio del 2024, poi, è partito anche il "laboratorio di dama" al "Galilei", dove possiamo contare sul validissimo sostegno del Prof. Davide Testi, docente di Scienze Motorie, che già l'anno scorso aveva contattato la Federazione per stabilire delle relazioni formali. In entrambi i casi ho dato man forte alle attività anche "raddoppiando" la presenza di Ema, per rendermi conto "sul campo" della situazione e delle reali possibilità di andare avanti con tutti i nostri progetti.

Al "Messedaglia" il gruppetto di ragazzi che si è formato è stato più stabile, ed ha potuto contare anche sui due giovani già iscritti al nostro Circolo, Andrea Tuppini e Gabriele Zuliani, che si stanno impegnando nel gioco in modo più assiduo. Qui abbiamo potuto anche effettuare un torneo di istituto, per determinare con precisione la composizione delle due squadre che sono state mandate alle selezioni regionali. Più arduo trovare adepti al Galilei, ma, grazie anche all'attitudine positiva del Prof. Testi, che non solo ha illustrato il gioco della dama nelle sue classi, ma ha anche utilizzato lo spazio concesso nell'indirizzo sportivo (dove egli insegna) per farmi fare una presentazione all'interno dell'orario scolastico in due classi, il numero di interessati è cresciuto proprio in vista della trasferta in terra trevigiana.

Confronto fra veronesi a S. Zenone degli Ezzelini
Ora, dobbiamo ricordare che i Campionati Studenteschi si svolgono sulla base di diverse classi di età, e, per quanto riguarda gli studenti delle scuole superiori, vi sono le categorie Allievi e Juniores; tutto ciò, distintamente, per la dama italiana e la dama internazionale. Il Messedaglia ha inviato 2 squadre di dama internazionale nella categoria "Allievi", mentre il Galilei era riuscito a mettere assieme una squadra per ciascuna categoria in ogni disciplina, e cioè 4 in totale, ma all'ultimo momento quella "Allievi" di dama internazionale è rimasta con una sola giocatrice, che ha comunque preso parte alla trasferta. Tutte queste 5 squadre si sono qualificate per le finali nazionali di Misano Adriatico, essendo giunte nei primi 2 posti della propria categoria. In effetti, l'unica concorrenza è venuta da un istituto di Bassano, perché la quasi totalità delle squadre presenti a S. Zenone era appartenente a scuole elementari e medie, e si sono giocate quindi fra di loro i posti disponibili per quelle due categorie.

In definitiva, la spedizione veronese, che ha viaggiato tutta assieme in un pullmino appositamente organizzato, ha potuto passare un pomeriggio in allegria, nei fatti più di socializzazione che sportivo, eppur profittevole per raggiungere il risultato prefisso: un aiutino dalla sorte, quindi, per la nostra intrapresa. Adesso, però, il discorso è diventato serio, e per Misano Adriatico bisognerà essere preparati a dei confronti di altro livello. Complimenti a tutti i ragazzi e un grazie a chi ha reso possibile questa avventura!

martedì 19 marzo 2024

Cronaca - XXVII Coppa Città di Verona - Memorial "Enrico Molesini"

di Renzino l'Europeo
È andata bene anche quest’anno. La 27a Coppa Città di Verona di dama internazionale, disputata sabato 9 e domenica 10 marzo, ha ricompensato il lavoro organizzativo che il nostro Circolo ha compiuto – come sempre, con dovizia – e per il quale la fatica non si è ancora del tutto spenta. La sede di gara, che ha accolto ben 53 partecipanti, è stata la Sala Yellow dell’Hotel S. Marco, che ha un po’ ristrutturato il Centro Congressi, e ci ha spostato quest’anno “dalla parte opposta” a quella a cui eravamo abituati. Tutto bene, comunque, grazie anche al Circolo Dama Mori, che ci ha portato tovaglie verdi ed orologi, confermando la storica collaborazione fra i nostri sodalizi.

Quest’anno siamo stati impegnati a dipanare le novità fiscali sopraggiunte, e che si sono susseguite fino agli ultimi giorni prima della gara. Siamo comunque riusciti a schivare le incombenze burocratiche più gravi, ed a mettere i conti a posto grazie anche alla sponsorizzazione di AGSM AIM e al patrocinio del Comune di Verona, con cui stiamo collaborando proficuamente negli ultimi anni.

Uno scorcio della sede di gara
Dall’estero è arrivato un gruppo composito di giocatori, senza grossi nomi, ma di buon livello, che ha permesso di creare per la nostra gara il tradizionale ambiente internazionale, caratterizzato dalla presenza di numerose bandierine sui cartellini dei nomi piazzati sui tavoli di gioco. Di particolare rilevo la partecipazione della Grande Maestra Internazionale Femminile Misheel Bayar, della Mongolia, ma quest’anno studentessa all’università di Cassino. Agguerrita la tradizionale pattuglia olandese, quest’anno guidata da Marcel Monteba, e sempre benvenuta la giovanissima ucraina Vasylysa Kutsenko, esule in Svizzera. Significativa la presenza di un duo francese, per la prima volta a Verona.

A dare battaglia, nel campo tricolore, c’erano, come sempre, quasi tutti i più forti giocatori italiani, provenienti un po’ da tutti i Circoli attivi nelle 100 caselle. Gli iscritti al CD Veronese erano pure numerosi, con la conferma del rientro al gioco attivo di Andrea Danese, patriarca del damismo cittadino, e dell’ivoriano di Legnago Arnauld Ouguetie. Esordio assoluto, a livello agonistico, per il giovane Gabriele Zuliani, studente del Liceo “Messedaglia”, che ha rappresentato un po’ tutto quell’ambiente scolastico che stiamo cercando di ricontattare, in città e in provincia, dopo anni di scarsissimo coinvolgimento dei giovani a livello locale.

Le dirette su Facebook delle partite dei primi due tavoli hanno contribuito a portare l’attenzione degli interessati in giro per il mondo sul nostro torneo, che peraltro è sempre stato ben pubblicizzato nel Calendario FMJD. 

Il podio del torneo, con Scaggiante, Bertè e Stegeman

Il torneo è stato vinto dal Campione Italiano in carica, Alessio Scaggiante, che ha regolato per quoziente un gruppo di testa composto da ben 6 concorrenti. Al secondo posto si è piazzato Daniele Berté, autore di un ottimo torneo, e al terzo l’olandese Bart Stegeman, residente in Slovenia e presidente di quella Federazione nazionale. Qualcuno si sarà ricordato che questo stesso terzetto era sul podio, in ordine inverso, nell’edizione del 2017. 

La suddivisione in quattro gruppi fittizi ha determinato, poi, altri 3 “podi secondari”. Il secondo gruppo è stato vinto dal savonese Mattia Pitzalis, che ha vinto anche la coppa come migliore junior. Secondo il ternano Giovanni Fava e terzo il padrone di casa Emanuele Danese. Nel terzo gruppo ha prevalso Arnauld Ouguetie, che ha giocato su livelli elevati, davanti al sottoscritto e al moriano Diego Tranquillini. Infine, nel quarto, vittoria di Mattia Scaggiante (fratello di Alessio), davanti ai giovanissimi Jacopo De Lellis di Latina e Lorenzo Gravina di Roncade (TV). De Lellis ottiene anche la coppa come primo fra i mini-cadetti, mentre a prevalere fra i cadetti è stata Vasylysa Kutsenko. La Kutsenko è salita anche sul podio femminile, dove è giunta seconda dietro a Misheel Bayar. Terza la nostra Sofia Pandolfo. 

La Direzione di Gara è stata assicurata da Ezio Valentini, coadiuvato da Teresa Zamboni, Loris Berengan e Teodorino Brancaleone. Il sistema di gara usato è stato, per la prima volta in Italia, uno svizzero “sul rating FMJD”, che ha imposto l’uso del software gestionale Draughts Arbiter della Federazione Mondiale. La classifica completa è disponibile sul sito ufficiale della FMJD.

martedì 27 febbraio 2024

1924-2024: i 100 anni della Federazione Italiana Dama

di Renzino l'Europeo
Il 27 febbraio 2024 è un giorno un po' speciale, per i damisti italiani: si festeggiano ufficialmente i 100 anni della Federazione Italiana Dama. Infatti, come narrano i resoconti storici, fu in questo giorno di febbraio del 1924 che Luigi Franzioni, Presidente del Circolo Damistico Milanese, diede l'annuncio che era stato raccolto un consenso sufficiente alla costituzione della Federazione sulla base delle risposte all'appello che egli stesso aveva lanciato ai circoli e ai gruppi damistici sparsi in vari luoghi d'Italia. 

La storia del movimento damistico nel nostro Paese è stata raccontata, principalmente, nell'opera in 2 volumi "Tra dame e pedine" di Ghelardo Ghelardini, giornalista toscano, che vi ha lavorato negli anni '70 del secolo scorso. Ed è dal primo tomo di quell'opera che la gran parte dei damisti italiani ha potuto conoscere con qualche dettaglio le vicende e le persone che hanno segnato la nostra storia più lontana, che oggi appare ancor più distante per il venir meno di molte persone che non possono più corroborare con i loro racconti e la loro memoria i fatti più rilevanti.

Sappiamo quindi diversi particolari, di quella fondazione, e delle vicende che l'hanno preceduta, ma a questo punto sorge subito una domanda: perché, fra gli 11 Circoli fondatori della Federazione, non c'era il Circolo Damistico Veronese? Qui dobbiamo aprire una grande parentesi. Sappiamo da diverse fonti, ed anche dalla stessa opera del Ghelardini, che un Circolo Damistico era stato fondato, a Verona, nel 1922. La costituzione di "circoli" era un'opera che veniva intrapresa per la prima volta, in Italia, proprio in quegli anni. Per molto tempo, gli appassionati avevano praticato il gioco in forma non organizzata, scarsamente strutturata, non solo a livello nazionale, ma nemmeno a livello locale. Ci si ritrovava nei caffè, o in altri luoghi pubblici, se si volevano incontrare altre persone desiderose di incrociare le pedine per sfide più o meno amichevoli. Il "duello" era, d'altra parte, la forma preferita del confronto fra i giocatori più abili, ed era diffuso anche il gioco per corrispondenza. 

Proprio a Verona, peraltro, vi era stato, all'inizio del '900, il primo tentativo di dare vita ad una rivista specializzata del nostro gioco, "La Dama". Ne abbiamo parlato nel nostro sito-blog, qualche anno fa. L'ambiente damistico cittadino era quindi abbastanza fecondo, e dobbiamo supporre che gli appassionati fossero un buon numero. E quando, nel primo dopoguerra, acquistò forza l'idea di dare una forma strutturata all'organizzazione damistica - anche e proprio sull'onda della fondazione del Circolo Damistico Milanese, nel 1920 - ecco che Verona fu veloce ad adeguarsi, e a dare vita ad un proprio circolo. Un circolo ben collocato, perdipiù, avendo sede nel "Caffè della Borsa" del Palazzo della Gran Guardia. Luogo privilegiato, che fu teatro di importanti capitoli del damismo italiano a seguito delle imprese di Eldo Cavalleri, 5 volte campione italiano, e che abbiamo narrato nella pagina storica a lui dedicata.

I tavoli del Caffè della Borsa sotto il portico della Gran Guardia
Ma ora dobbiamo tornare alla domanda che abbiamo già posto: perché il Circolo Damistico Veronese non fu tra gli 11 fondatori della Federazione? Qui possiamo fornire la risposta, il vero motivo, che si è tramandato oralmente, ma che rimane ufficialmente inenarrabile. La verità è che i dirigenti del Circolo, a partire dal presidente Pilade Bonaconsa, intrapresero una vertenza con il Franzioni per la guida della costituenda Federazione. In altre parole, il Circolo Veronese, "quel" Circolo, così forte da un punto di vista strutturale e numerico, pur non disponendo dei giocatori tecnicamente più forti - a Milano c'erano Bassani e Lavizzari, oltre a Franzioni, mentre a Roma c'era il Tagliaferri - avrebbe voluto (per il Bonaconsa?) la carica di Presidente federale.

La base del ragionamento fu proprio sui numeri, sulle cifre degli iscritti, ma in una maniera senz'altro impropria: visto che Milano era una grande città, con un certo numero di abitanti, e il rapporto fra iscritti al circolo ed abitanti risultava favorevole a Verona, il circolo veronese doveva contare di più. Eppure era evidente che la personalità del Franzioni, il quale aveva anche dato vita ad un nuovo periodico, "La Dama italiana", era quella più adatta al ruolo direttivo da ricoprire; e poi, che Milano fosse il centro damistico più importante d'Italia, era innegabile. Le discussioni che vennero condotte fra il 27 febbraio e il 5 ottobre del 1924, data del primo congresso della Federazione, non furono sufficienti a sanare la divergenza, e fu così che Verona rimase fuori da quel momento fondativo. Ma "stare fuori" significava anche non poter partecipare al Campionato Italiano, la cui prima edizione venne organizzata ufficialmente nel maggio del 1925 a Milano. Però a Verona stava scalpitando l'astro nascente di Eldo Cavalleri, e i veronesi dovettero subito piegarsi al realismo della situazione. Già al secondo congresso federale, il 6 settembre 1925, sempre a Milano, ecco che fanno buona presenza i delegati del CD Veronese, Brunelli e Tosi. E da lì la storia continua...

Le vicende del damismo veronese - non solo di quei tempi, ma anche di quelli successivi - non ci sono note con la dovuta chiarezza. Abbiamo scritto questa piccola rievocazione anche come "appello" ad uno sforzo collettivo che da soli non siamo in grado di fare. Per il momento, festeggiamo questi 100 anni di vita della Federazione consci che l'apporto dei damisti veronesi è stato di assoluto rilievo... per almeno 99. E quando, nel secondo dopoguerra, la Federazione dovette essere ricostruita sotto l'egida dell'ENAL, nel 1959, fu proprio a Verona che si ottennero i buoni uffici necessari alla rinascita.

Lunga vita alla FID e buona continuazione a tutti noi. 

lunedì 26 febbraio 2024

La Dama al "Villaggio delle Tradizioni" del Giardino d'Estate

di Renzino l'Europeo
E' da diverso tempo che il nostro Circolo è stato chiamato ad interessarsi dell'area nota come "Giardino d'Estate", vicino a Porta S. Zeno, che in altri tempi ha ospitato delle strutture ricreative e di socializzazione che molti veronesi hanno conosciuto e usato per anni. Dopo un periodo di abbandono e di destinazione d'uso un po' diversa, a mo' di deposito, il Comune ha promosso una piccola ristrutturazione dell'area - fatto che ha consentito la riapertura al pubblico, benché in condizioni d'uso ancora un po' incerte.

Per gestire concretamente lo spazio è stato concluso un accordo con il Comitato "Bacanàl del Gnoco", che ha sede proprio a S. Zeno, e che già si serviva parzialmente dell'area negli ultimi anni. Con il recupero effettuato l'anno scorso, è possibile organizzare eventi strutturati, manifestazioni popolari, ecc., e riguadagnare quindi lo spazio alla fruizione dei cittadini. Il Comitato ha stabilito una rete di contatti con quell'associazionismo civico potenzialmente interessato all'utilizzo, e il nostro Circolo fa parte di questo sistema.

Famiglie con giovani ai nostri tavoli
Ecco, allora, che per un ciclo di manifestazioni collaterali al Carnevale, denominato "Villaggio delle tradizioni", siamo stati inseriti nel programma, e così domenica 18 febbraio abbiamo usufruito di 3 ore per promuovere il nostro gioco all'interno della tensostruttura allestita nell'area del Giardino d'Estate. Con un po' di damiere apparecchiate sui tavoli, diverse famiglie con giovani e giovanissimi si sono avvicinate ed hanno giochicchiato con piacere, stando ai riscontri.

Tutto il Direttivo del Circolo, a partire dal Presidente e dal Segretario, si è mobilitato per l'occasione. Eravamo lì per attuare un po' di quell'azione divulgativa nella quale ci stiamo impegnando, e che vogliamo continuare nel futuro, anche proprio in quest'area attrezzata, che ci sembra possa fare al nostro caso. Speriamo in bene.