martedì 26 febbraio 2019

Cronaca - Campionato Regionale 2019 di dama internazionale

di Renzino l'Europeo
Domenica 24 febbraio si è svolto a S. Zenone degli Ezzelini (TV) il Campionato Regionale di dama internazionale. Nella sede di gara dell'Istituto Comprensivo, dove insegna anche il valente formatore damistico Lucio Marcon, si sono dati appuntamento 16 cultori nelle 100 caselle, assieme ad un gruppetto di giovani che hanno dato vita ad un girone "Under 14".

Dal nostro Circolo sono giunti nella Marca il Maestro Emanuele Danese, Campione Regionale uscente, il Candidato Maestro Mattia Brancaleone, e il Provinciale Luciano Sanson, quest'ultimo residente a Vicenza ma di scuola damistica veronese. 

Anche un paio di giovani che hanno cominciato a frequentare da pochi mesi le lezioni del Sommo Ema hanno fatto parte della spedizione, e ci corre l'obbligo di cominciare a raccontare i risultati proprio da qui, perché il giovanissimo Andrea Tuppini, 10 anni compiuti da poco, ha brillantemente raggiunto il gradino più alto del podio del girone per ragazzi. Si tratta in effetti di un primo posto a pari merito con il trevigiano Pasqual, che però Andrea ha superato nello scontro diretto. Una bella soddisfazione, possiamo immaginare, perché sappiamo che nel trevigiano si fa da tempo molto proselitismo, e gli altri concorrenti erano tutti allievi dei corsi di dama organizzati con profitto da quelle parti. Assieme ad Andrea anche il fratello Matteo, di un paio d'anni più grande, ha fatto una buona gara.

I partecipanti del girone "Under 14"; al centro il vincitore Andrea Tuppini
Naturalmente non possiamo mancare di augurarci che Andrea, Matteo e le altri giovani leve del nuovo ciclo formativo veronese trovino ora motivi ancora più forti per continuare a rimanere appassionati al nostro gioco. La competizione è solo un aspetto, ma se arriva anche qualche bel risultato non può che far piacere.

Nel girone senior si è registrata l'incontrastata vittoria dell'asso di Casale sul Sile, Alessio Scaggiante, il più forte giocatore italiano sulle 100 caselle, che l'anno scorso non era stato della partita. Secondo è arrivato Andrea Cappelletto: il giovane Nazionale mestrino negli ultimi anni ha fatto segnare una costante ascesa tecnica. Terzo il nostro Emanuele, che ha pagato qualche svista, e che vorrà certamente rifarsi subito alla prossima Coppa Città di Verona. Buon quinto Mattia, più indietro Luciano.

Il confronto diretto tra Emanuele (a sin.) e Mattia
L'organizzazione, affidata al Circolo "Energya Fitness Club" è stata ben portata a termine da Loris Scaggiante e Lucio Marcon, che, come da tradizione, sono riusciti ad ottenere qualche riga di visibilità anche sulla stampa locale. Arbitraggio regolare da parte del Delegato Regionale FID Dino Bellin, in campo anche come giocatore. Di seguito le classifiche:

Gruppo "Assoluto" - 1° Alessio Scaggiante (CD Energya Fitness Club) p. 10, 2° Andrea Cappelletto p. 8, 3° Emanuele Danese p. 7,29.33, 4° Simone Zanandrea p. 7,27.33, 5° Mattia Brancaleone p. 6, 6° Gabriele Cappelletto p. 5,30.27, 7° Dino Bellin p. 5,28.23, 8° Antonio Palmieri p. 5,23.11/1.2, 8° Alessandro Serraglio p. 5,23.11/1.2, 10° Francesco Pasqual p. 5,19.20, 11° Daniele Pasqual p. 4,21.12, 12° Riccardo Carraretto p. 4,21.8, 13° Luciano Sanson p. 4,21.4, 134 Luca Slongo p. 3,21.4, 15° Adriano De Franceschi p. 2, 16° Loris Scaggiante p. 0.

Gruppo "Ragazzi under 14" - 1° Andrea Tuppini (CD "Enrico Molesini") p. 12,56.88/2, 2° Federico Pasqual p. 12,56.88/0, 3° Alfadi Jbilou p. 12,43.62, 4° Mattia Scaggiante p. 10, 5° Lorenzo Boaro p. 6,54.16, 6° Mohamed Moujb p. 6,49.14, 7° Salvatore Verolla p. 5,53.9, 8° Matteo Tuppini p. 5,47.9, 9° Andrea Varponi p. 1,45.1/1.0, 9° Amir Zouyed p. 1,45.1/1.0.

sabato 23 febbraio 2019

XXIII Coppa Città di Verona - Memorial Enrico Molesini

di Renzino l'Europeo
Mancano quattro settimane alla gara nazionale (Open) di dama internazionale che il nostro Circolo organizza dal lontano 1993, la "Coppa Città di Verona", giunta quest'anno alla 23a edizione. Il torneo ha conosciuto in effetti una pausa di 4 anni, susseguenti alla scomparsa di Enrico: in quello stesso anno (il 2012), la gara fu tenuta ugualmente (e diventò il momento "ufficiale" per ricordarlo), ma in qualche modo il contraccolpo, poi, si fece sentire.

Le edizioni degli ultimi due anni sono state soddisfacenti, considerando le ristrettezze economiche in cui si sta operando, e quest'anno le prospettive appaiono anche decisamente migliori: abbiamo avuto notifiche sufficienti per poter affermare già da adesso che la partecipazione sarà ottima in qualità e anche in quantità. Fra tutti i concorrenti annunciati, spicca senz'altro il GMI Alexander Shvartsman, che da poco più di un mese non è più Campione del Mondo, ma che evidentemente non ha perso lo spirito agonistico, ed ha individuato nel nostro torneo una buona occasione professionale, ben corroborata dall'annessa opportunità turistica.

La sede di gara alla "Pineta"
Il montepremi, inoltre, è stato adeguato ad un livello coerente con altre gare del calendario agonistico nazionale, situazione che ci qualifica con 4 stelle ai fini della Coppa Italia. La considerazione di 3 gironi virtuali (pur nell'unico gruppo di gioco "Open") consentirà di far ottenere una gratificazione a più damisti appartenenti a diverse categorie di valore tecnico, così come il premio alla prima donna (rarità, in Italia) potrà rappresentare sia un valido incentivo alla partecipazione femminile che un giusto riconoscimento.

La sede di gara alla "Pineta", il Bar-ristorante dell'area storicamente di pertinenza del Dopolavoro Ferroviario, è al tempo stesso una sicurezza, una comodità, e un collegamento con la tradizione cittadina di anni ruggenti, che ci ravviva il ricordo e l'opera di Enrico. La convenzione con il vicino Hotel appare molto allettante. Tutte le operazioni sono sotto controllo da parte del Sommo Ema.

Nello scrivere queste note non possiamo evitare di abbozzare qualche paragrafo storico. La gara iniziò con un carattere esplicitamente "interregionale" (cioè non nazionale) in una domenica di gennaio del 1993. Ricordo che quell'anno Enrico aveva cercato di coinvolgere i "triestini", ma non riuscì a convincerli, e così la partecipazione esterna fu limitata al Trentino-Alto Adige e a qualche vicentino. 

L'immagine-spot apparsa sul Gruppo Facebook "International Draughts"
Il dilemma organizzativo stava nel fatto che si riteneva non ci fosse spazio per altre gare nazionali nello striminzito calendario del gioco all'internazionale, tanto più che allora i tornei valevoli per il Capitale Punti dovevano necessariamente essere svolti su due giorni, con un tempo di riflessione di 1 ora a testa più "mosse-lampo" di un minuto. Il desiderio di fare tutto in un giorno portò Enrico a ideare quelle che furono subito chiamate le mosse-lampo Molesini: 20 secondi e via.

Già dalla seconda edizione, comunque, arrivarono gli attesi "triestini" (con vittoria di Francesco Laporta) e qualche lombardo, e dalla terza anche da altre regioni (Michele Borghetti mise subito un sigillo). Si vide subito che la potenzialità era assai buona, perché i partecipanti crebbero da 32 a 42, e poi a 46. Si passò per la prima volta ai due giorni canonici nel 1998, per ritornare ad un giorno nel 1999, e infine a due giorni nel 2000. Possiamo quindi affermare che la gara si sia conquistata "sul campo" il proprio status, consolidando nel contempo la vocazione del nostro Circolo per le 100 caselle. Negli anni seguenti, dall'11a alla 19a edizione, Enrico decise anche di dedicarla all'ex Presidente FID Giacomo D'Amico. 

Come ricorda sempre il Sommo Ema, l'Albo d'Oro ha visto sul gradino più alto del podio molti dei migliori interpreti della specialità: tre volte Bubbi, Borghetti, Raimondi e il senegalese-italiano Diop, due volte (addirittura) lo stesso Emanuele Danese, e poi, oltre a Laporta, anche Manzana, Bertè, Milanese, Lorusso, il lituano Jankunas, l'olandese-sloveno Stegeman… non ci resta che aspettare ancora un mese e ritrovarci ancora una volta nella nostra città con molti amici, vecchi e nuovi.

giovedì 21 febbraio 2019

Storia - Campionati Regionali di dama internazionale

di Renzino l'Europeo
Fra qualche giorno, domenica 24 febbraio, si svolgerà a S. Zenone degli Ezzelini (TV) il Campionato Regionale di dama internazionale. E' certo che alcuni giocatori del nostro Circolo, fra cui il M° Emanuele Danese, che vinse l'anno scorso, saranno della partita. Ma in questo articolo vogliamo cogliere l'occasione per una rievocazione storica: lo sapevate che la prima edizione di questo Campionato si svolse a Verona, nel 1986? Forse sì, nel senso che diversi giocatori veronesi oggi attivi erano presenti anche allora; tuttavia è opportuno ricordarlo a tutti gli altri, soprattutto i non veronesi, anche per sottolineare il ruolo della nostra città nel promuovere questo sistema di gioco. 

Bisogna tornare con la mente agli anni '80, quando - in effetti - la tradizione di svolgere i Campionati Regionali di Dama Internazionale era ancora agli albori un po' dappertutto. In altre regioni (e perfino nel Friuli-Venezia Giulia, "terra eletta" per questo gioco, con la "culla" Trieste) c'erano state nel tempo solo delle edizioni a periodicità occasionale, ma nessuna vera stabilità nell'organizzazione e nello svolgimento.

La "Palazzina dei Ferrovieri" in via XX settembre,
sede del Circolo Damistico DLF negli anni '80
Tuttavia la crescita dell'interesse per il gioco "all'internazionale" era stata costante, e, in consonanza con il Trentino-Alto Adige, che in entrambe le sue province era stato all'avanguardia nel promuovere la "pari dignità" dei sistemi di gioco, anche Verona decise di dedicarsi di più alle 100 caselle. E' nel corso del 1984 che al Circolo "Dopolavoro Ferroviario", ovviamente sotto la guida di Enrico, si comincia a giocare con regolarità a questo sistema, e nel giro di un paio d'anni le abitudini diventano proprio radicalmente opposte: la dama italiana "va in minoranza", e le damiere sono apparecchiate pressoché sempre sull'altro lato.

Nel 1986 Enrico decide che è giunto il momento di lanciare anche nel Veneto il Campionato Regionale a 100 caselle. Su chi potevamo contare, al di fuori della nostra Provincia? Beh, pochetti. C'era una piccola tradizione a Padova, e niente più. Comunque, una domenica di ottobre, ecco che una pattuglia di 22 damisti, stando alle cronache, si dà appuntamento nella sede del Circolo, in via XX Settembre, e, suddivisa in 3 gruppi, si cimenta nel torneo.

Come si evince dalla classifica pubblicata su "Damasport", che qui riproduciamo, la vittoria arrise all'"ospite inatteso". A scompigliare le previsioni ci pensa infatti il giovane Massimo Stevanato, allora quindicenne, che - solitario in terra veneziana - aveva seguito l'onda internazionalista e come noi si stava cimentando da un paio d'anni anche sulle 100 caselle. Massimo, che proseguirà a giocare per qualche anno, diventa così il primo Campione Veneto della specialità. Nel primo gruppo la partecipazione da fuori provincia viene ben onorata anche dal padovano Sergio Zampieri (Campione Assoluto di dama italiana nel 1978) e dal vicentino-veronese Walter Signori. Nel secondo gruppo si afferma Adriano Quaglia che, come altri veronesi di tradizione "ortodossa", si era affacciato solo "per caso" a questo sistema, ma che riesce a superare anche un padovano di più lunga pratica sulle 100 caselle come Paolo Catella.

Il terzo gruppo è composto da giovani veronesi che da poco avevano cominciato a giocare, e che subito erano stati immersi nel gioco "all'internazionale". Alcuni di questi li avremmo sentiti ancora parecchio…

Per alcuni anni, in seguito, l'organizzazione del Campionato Veneto non fu ancora stabile e continua, ma dipese da fattori contingenti. Ciò non toglie che quella prima edizione abbia rappresentato, nel suo piccolo, un momento che ci sentiamo di dover ricordare.

martedì 19 febbraio 2019

Biblioteca - La partita classica

di Renzino l'Europeo
Quanti giocatori di dama internazionale, in Italia, si ritrovano spesso, per scelta esplicita o anche per una dinamica "involontaria", ad imboccare partite che possiedono un impianto "classico"? La risposta la conosciamo bene: molti, forse la maggioranza. Il gioco classico è quello che abbiamo appreso con più facilità, senza dover studiare quantità eccessive di nozioni teoriche. E che si lascia preferire - non dobbiamo nasconderlo - se vogliamo metterci su un binario conosciuto quando incontriamo giocatori più forti, o quando giochiamo partite veloci.

Anche nel nostro Circolo, se volessimo fare un piccolo censimento statistico, scopriremmo che le partite classiche sono molto popolari. Certo, il Maestro Emanuele Danese rappresenta un po' l'eccezione, nel momento in cui si fa un punto di orgoglio nel praticare sovente anche un gioco più fantasioso, più ardito. Ma la scuola di Enrico, va detto, non era molto ricca sulla teoria delle aperture, e un po' tutti ci siamo adattati a utilizzare con più frequenza gli schemi di gioco più accessibili.

Ma è proprio vero che il gioco classico è anche "semplice"? Poco rischioso? Adatto ai giocatori meno esperti? La verità è, come del resto ci si aspetta, più complessa. Conoscere il gioco classico non significa ancora "conoscerlo bene", e se pur questo stile di gioco ci appare confortevole da un punto di vista soggettivo, cionondimeno la sua profondità è tanta quanto quella del gioco nella sua interezza. Basti solo pensare alle posizioni classiche del prefinale (quelle con 9-10 pezzi per parte, per intenderci), la cui padronanza è ben lungi dall'essere acquisita anche da chi usa con scioltezza l'impianto classico in apertura o nel centro-partita.

Sarà allora utile a tutti ripassare e sistemare le nozioni teoriche con uno strumento didattico di uscita abbastanza recente, "La partie classique", scritto dal Maestro francese Jean-Pierre Dubois. La seconda edizione, del 2016 [186 pp.], è stata rivista e aggiornata, ed è in vendita presso la Federazione Francese (FFJD) a 16 €.

Dubois, campione di Francia nel 1982, è noto al grande pubblico, e certamente anche a molti giocatori italiani, per almeno altre due sue opere didattiche, quella sul "Sistema Roozenburg" e quella sul "Sistema Keller". I due agili manualetti erano stati redatti nel 1996 e nel 1997, ed avevano il merito di essere stati realizzati con un buon approccio pedagogico, adatto anche a giocatori di livello non eccelso, come - dobbiamo riconoscerlo - siamo noi italiani. "La partie classique" appare concepito nel medesimo spirito. Per la stesura del testo Dubois afferma di averci messo molto tempo (ben tre anni) a conferma che gli argomenti apparentemente semplici sono in realtà densi di insidie, e non banali da trattare. Del resto, per quanto possa sembrare strano, un'opera monografica di questo tipo è proprio una primizia internazionale, benché il tema risulti trattato con varia profondità in tanti altri libri. 

Il gioco classico ha una sua origine storica abbastanza definita, essendo stato praticato prima di tutti dai giocatori africani. Si diffonde in Europa quando il senegalese Woldouby, nel 1910, mette piede a Parigi, causando grande scompiglio negli ambienti damistici della capitale francese. Woldouby viene "scoperto", per così dire, da Louis Barteling, il quale nota il suo negozio (denominato "Le Damier") in una Fiera d'esibizione africana che si teneva a Parigi in quell'anno. L'africano usava giocare "per soldi" contro gli avventori che lo desiderassero, e lo stesso Barteling pensò di cimentarsi nella sfida, uscendone desolatamente sconfitto due volte di seguito. Balbettante, raccontò l'accaduto agli altri soci del Circolo Damistico parigino, sicché furono poi organizzate diverse partite e sfide ufficiali, nelle quali solo il campione del mondo Isidore Weiss riuscì a tener testa all'africano.

Per "onorare" queste origini geografico-culturali, Dubois ha ben pensato di ottenere una prefazione dell'opera da parte di Jean-Marc Ndjofang, il forte camerunense vice-campione del Mondo nel 2013, il quale conferma che «la partita classica ha il merito e il dilemma di essere apparentemente facile da giocare, pur essendo il sistema più complesso da imparare nel gioco della dama».

La legatura centrale che caratterizza il gioco classico
Il manualetto di Dubois è strutturato in due "sezioni" distinte, in base ad un programma didattico ottimale: la prima parte presenta gli elementi, le caratteristiche tecniche del gioco classico, con un accenno a tutti i temi strategici e tattici che ne rappresentano i mattoni costitutivi; la seconda descrive in maniera più formale le strategie fondamentali che si adoperano in questo stile di gioco, che comunque sono ben annunciate già all'inizio del volume: il ritardo temporale, il controllo delle ali, la pressione sulle ali. Sotto gli occhi dell'avido lettore si avvicendano esempi, descrizioni, commenti. Non sapremmo dire se tutti i giudizi e le valutazioni presenti possano formare un corpus teorico condiviso al 100% dalla generalità dei giocatori più forti, ma la bellezza del gioco è di non essere una vera scienza: è ammessa una pluralità di approcci e di congetture.

Nel nostro blog torneremo in futuro con qualche dettaglio su questo libro e sul gioco classico, in generale. Per adesso, sperando di far cosa gradita agli appassionati, pubblichiamo qui in calce il Sommario dell'opera, tradotto in italiano.

·         Prefazione
·         Introduzione
·         Presentazione
o   Il ritardo temporale
o   Il controllo delle ali
o   La pressione sull’ala sinistra
o   La pressione sull’ala destra
·         Prima parte: gli elementi di base
o   I tempi di riserva
§  L'occupazione del territorio
§  L'avanzata Ghestem
§  I cambi all'indietro
§  I cambi in avanti
§  Sacrifici posizionali
o   La vulnerabilità del centro
§  La presa multipla 29x7 (22x44 per il Nero)
§  Il tiro del cavallo
§  Il sacrificio Dussaut
§  Il tiro Beets
§  Il tiro del richiamo
§  In assenza della pedina 38
§  La presa multipla 28x6 o 30x6 (23x45 o 21x45 per il Nero)
§  Posizione di sintesi
o   Pedine retrostanti e pedine appese
§  Pedine retrostanti e appese
§  La pedina retrostante in 36 (15)
§  La pedina appesa in 42 (9)
§  La pedina retrostante in 45 (6)
o   Le formazioni di pedine
§  La formazione 30-35
§  Il trifoglio 25-30-35
§  Il treppiede 34-39-43
§  La formazione 25-30-34-35
§  La legatura 30-34-35
§  La formazione 45-40
§  La formazione 25-30-35-40-45
§  Il grande triangolo 25-30-34-35-40-45
§  La legatura 30-34-35-40-45
§  La formazione del doppio bis
§  Le formazioni sull'ala sinistra
o   L'avanzata tempestiva in casella 22 (29 per il Nero)
§  L'incursione in campo avverso
§  In presenza di una pedina in 36 (15 per il Nero)
§  Con un sistema di combinazioni
§  Con il tiro reale
§  Con il colpo di tacco
§  Con una pedina simmetrica in 22 (29)
o   L'avanzata Ghestem
§  L'avanzata Ghestem
§  In presenza del trifoglio 16-21-26
§  In associazione con 37-31 o 22-27
o   La legatura dell'ala sinistra
§  L'immobilizzazione dell'ala destra opposta
§  La messa in gioco della pedina retrostante in 36 (15)
§  La liberazione dell'ala sinistra con 27-22
·         Il tiro reale
·         Le combinazioni
·         Parte 2: le strategie
o   Il ritardo temporale
§  La libertà di movimento
§  Non è facile pattare
§  Non è facile vincere
§  Tempi di attesa
§  La valorizzazione della pedina 36
§  La messa in gioco della pedina 13
§  La pedina appesa in 42
§  Lo sfruttamento della pedina retrostante in 36
§  L'importanza della pedina 12 e l'avanzata in 29
§  Lo sfruttamento del trifoglio
§  Posizione di sintesi
o   Il controllo delle ali
§  Piano di base
§  L'insuccesso del piano di base
§  Piani elaborati
o   La pressione sull'ala sinistra
§  Piani di base
§  L'avanzata in 21
§  L'avanzata in 22
o   La pressione sull'ala destra
§  La pressione contro la pedina 24
§  Il cambio 27x29
§  L'attacco in 30
·         Una posizione favolosa
·         Per concludere
·         Indice dei nomi

venerdì 15 febbraio 2019

Spiccioli di Tecnica - Finalino con Titolo Provinciale in premio

di Renzino l'Europeo
Nel Campionato Provinciale 2019 di Dama Internazionale mi sono trovato a giocare contro il Sommo Ema al terzo ed ultimo turno, dopo che entrambi avevamo ottenuto gli stessi risultati nelle nostre rispettive partite contro Mattia e la Sara: una patta e una vittoria. Il confronto era quindi potenzialmente decisivo per l'assegnazione del titolo, nel caso uno dei due avesse vinto. Con una pari, non avremmo potuto sfuggire l'ex-aequo, e in più avremmo dovuto conoscere l'esito del contemporaneo confronto fra Mattia e la Sara.

Dopo un'apertura abbastanza regolare, la partita (che io gioco col Bianco) volge sul genere "attacco centrale", perché Emanuele non ne vuole sapere di rimanere su cànoni troppo monòtoni. Ma il cambio che esegue per portare l'attacco non mi sembra proprio solidissimo. Tuttavia, dopo qualche palleggio sulle ali, decidiamo entrambi di uscire da quella situazione, e la partita si stabilizza su un confronto fra schieramenti, con il Nero in 36, che cerca di rimanere più solido in mezzo, e io, un po' arretrato, che manovro sul lato corto. Ad un certo momento non mi accorgo di una combinazione 3x4 che il Sommo esegue senza troppo indugio. Con un pezzo in meno ma apparentemente avviato verso la damatura, Emanuele sembra in condizione ottimale, ma con la coda dell'occhio vedo un 2x3 che mi consente di riprendere il pezzuolo avanzato e riequilibrare la situazione.

Ora si tratta di affrontare il gioco di posizione del pre-finale piazzando le pedine al posto giusto; da notare che stiamo giocando con un tempo di riflessione di 15' + 10", e ovviamente a questo punto i quadranti sono un po' deficitari per tutti e due. Ho l'impressione che Emanuele non abbia ben valutato la tattica, perché ad un certo punto si trova un po' chiuso con i movimenti, e la conseguenza è che posso avviarmi più speditamente verso la damatura. Giungiamo in effetti a questa posizione (ultima mossa del Bianco: 10-4)

Mossa al Nero

E qui il Sommo Ema non vede alternative alla condotta "regolare", perché s'avvia verso dama con 1. … 40-45??, e mi consente di effettuare la combinazione 2. 21-17 22x11 3. 4x50, con seguito 3. … 11-17 4. 50x6 45-50 5. 29-23! e classica situazione di chiusura sulle parallele (che avevo già calcolato al millimetro nel momento della damatura in 4).

Ciò che né Ema né io avevamo però visto era la "semplice" via d'uscita che nella posizione diagrammata il Nero avrebbe potuto imboccare: 1. … 28-33! 2. 29x38 22-27! 3. 4x31 36x16 e pari che sono io a dover guadagnare, ma senza alcun problema.

Il gioco della dama internazionale offre ognora di questi "trucchetti", e in questo finalino si condensano due motivi diversi - uno tradizionale e uno brillante - che anche il giocatore meno esperto può ben apprezzare, ed eventualmente memorizzare.

Risultato della storia: titolo provinciale al sottoscritto, e terzo posto per Emanuele. All'anno prossimo!

giovedì 14 febbraio 2019

Cronaca - Campionati Provinciali 2019

di Renzino l'Europeo
Lo scorso sabato 5 gennaio si sono svolti a S. Martino Buon Albergo i Campionati Provinciali 2019 di Dama Italiana e di Dama Internazionale. La sede di gara, come da tradizione, è stata messa a disposizione dal Segretario del Circolo, Teodorino Brancaleone (il Teo): si tratta infatti della "taverna" di casa - accogliente e commisurata alla dimensione dell'evento.

La formula dei Campionati, anch'essa ormai rodata, prevedeva l'effettuazione del Campionato di Dama Italiana al mattino, e quello di Dama Internazionale al pomeriggio. La comunità damistica veronese cerca di sfruttare questa occasione per cominciare l'anno col piede giusto, iniziando anche il tesseramento d'ordinanza.

Di norma, però, non riusciamo mai a trovarci tutti quanti, e anche quest'anno non ha fatto eccezione. Incombenze familiari o di lavoro hanno tenuto lontano alcuni dei giocatori scaligeri di buon livello, e così in entrambi i sistemi di gioco i partecipanti sono stati 4. Tuttavia la novità di quest'anno è stato l'arrivo, nel pomeriggio, di 4 giovanissimi, che stanno frequentando le lezioni del Maestro Danese: Emanuele, infatti, si sta impegnando in questa nuova attività didattica da settembre, con degli incontri settimanali presso le salette parrocchiali di S. Stefano. E così anche per loro c'è stata l'esperienza di una vera gara, con il tempo di riflessione scandito dagli orologi!

S. Martino Buon Albergo
Per il titolo assoluto di dama italiana forte equilibrio fra i 3 partecipanti agonisticamente più titolati, ma a decidere il torneo è stato in effetti il quarto uomo, il Regionale Bruno Martinello, che è riuscito ad imporre un pareggio al Sommo Ema. Questo risultato, oltre a scalzare Emanuele dalla lotta per il titolo, ha sparigliato il quoziente fra gli altri due contendenti, con il sottoscritto che si è piazzato davanti a Mattia Brancaleone. Nei due scontri diretti, infatti (si è effettuato un girone di andata e ritorno) avevo ottenuto 3 punti su 4.

Nel pomeriggio riesco a fare il bis anche a dama internazionale, ma questa volta l'affermazione risulta più netta grazie alla vittoria contro Emanuele, che deve accontentarsi del terzo posto anche in questo sistema di gioco. Mattia si ritrova così ancora secondo, mentre Sara Danese ha onorato la partecipazione, avendo comunque ben sorvegliato la Direzione di Gara, a cui ha contribuito fattivamente il Teo. In un prossimo articolo del blog ci soffermeremo sul finale della partita decisiva.

Queste le classifiche. A Dama Italiana:
  1. CM  Renzo Rubele  p. 8,35
  2. N  Mattia Brancaleone  p. 8,33
  3. N  Emanuele Danese  p. 7
  4. R  Bruno Martinello  p. 1
A Dama Internazionale:
  1. CM  Renzo Rubele  p. 5
  2. CM  Mattia Brancaleone  p. 4
  3. M  Emanuele Danese  p. 3
  4. CM  Sara Danese  p. 0
L'ospitalità della Famiglia Brancaleone non è stata lesinata, soprattutto a pranzo, e con la tradizionale torta di Elena. Elementi che hanno compensato la tradizionale austerità dei premi formali. E che sia comunque un buon anno di gioco per tutti!

lunedì 11 febbraio 2019

Questo blog

Apriamo oggi il sito-blog del nostro Circolo, per contribuire ad una migliore circolazione delle informazioni sul gioco della dama a Verona (e non solo).

Il Circolo Damistico "Enrico Molesini" è quella realtà organizzata che raccoglie e prosegue la lunga, variegata e gloriosa tradizione del movimento damistico nel territorio scaligero. Questa tradizione è oggi poco ricordata, per questo il blog parla e parlerà di storia, di eventi significativi e fatti rilevanti, di giocatori e partite giocate.

La dama nel centro di Verona al Tocatì del 2018
Ma la tradizione è solo il passato: oggi c'è un presente ben vivo da raccontare. Tornei, cronache di attualità, argomenti all'ordine del giorno, il blog parlerà anche di questo.

E ovviamente, parleremo del gioco, cioè dei temi tecnici. Dama italiana e internazionale, forse anche altre varianti; cercheremo di condensare e (ri)costruire quella sapienza che abbiamo per condividerla fra di noi e con altri. Le risorse teoriche non mancano, ma talvolta ci appaiono frammentarie, sconnesse, o irraggiungibili - se espresse in altre lingue. Il blog, un po' alla volta, cercherà di fare un po' d'ordine, accendere lumi, fornire spunti di riflessione e suggerimenti operativi.

Ah, il tutto, ovviamente, a periodicità casuale. Ma fare qualcosa è sempre meglio che niente. Abbiamo già messo a disposizione una piccola storia della dama a Verona, e le biografie damistiche di due grandi del damismo veronese: Eldo Cavalleri e il nostro Maestro, Enrico Molesini, a cui è dedicato il Circolo. La pagina di base sulla "tecnica del gioco" sarà quella che più si arricchirà in futuro di materiale teorico e di riferimenti utili, in forma ramificata e analitica. E' una specie di promessa, cercheremo di mantenerla.

I commenti sono ben accetti, se costruttivi. La comunità dei giocatori di tutta Italia può ben trovare utile il nostro blog, e contribuire a questo lavoro.

Grazie, e buon gioco!