sabato 23 febbraio 2019

XXIII Coppa Città di Verona - Memorial Enrico Molesini

di Renzino l'Europeo
Mancano quattro settimane alla gara nazionale (Open) di dama internazionale che il nostro Circolo organizza dal lontano 1993, la "Coppa Città di Verona", giunta quest'anno alla 23a edizione. Il torneo ha conosciuto in effetti una pausa di 4 anni, susseguenti alla scomparsa di Enrico: in quello stesso anno (il 2012), la gara fu tenuta ugualmente (e diventò il momento "ufficiale" per ricordarlo), ma in qualche modo il contraccolpo, poi, si fece sentire.

Le edizioni degli ultimi due anni sono state soddisfacenti, considerando le ristrettezze economiche in cui si sta operando, e quest'anno le prospettive appaiono anche decisamente migliori: abbiamo avuto notifiche sufficienti per poter affermare già da adesso che la partecipazione sarà ottima in qualità e anche in quantità. Fra tutti i concorrenti annunciati, spicca senz'altro il GMI Alexander Shvartsman, che da poco più di un mese non è più Campione del Mondo, ma che evidentemente non ha perso lo spirito agonistico, ed ha individuato nel nostro torneo una buona occasione professionale, ben corroborata dall'annessa opportunità turistica.

La sede di gara alla "Pineta"
Il montepremi, inoltre, è stato adeguato ad un livello coerente con altre gare del calendario agonistico nazionale, situazione che ci qualifica con 4 stelle ai fini della Coppa Italia. La considerazione di 3 gironi virtuali (pur nell'unico gruppo di gioco "Open") consentirà di far ottenere una gratificazione a più damisti appartenenti a diverse categorie di valore tecnico, così come il premio alla prima donna (rarità, in Italia) potrà rappresentare sia un valido incentivo alla partecipazione femminile che un giusto riconoscimento.

La sede di gara alla "Pineta", il Bar-ristorante dell'area storicamente di pertinenza del Dopolavoro Ferroviario, è al tempo stesso una sicurezza, una comodità, e un collegamento con la tradizione cittadina di anni ruggenti, che ci ravviva il ricordo e l'opera di Enrico. La convenzione con il vicino Hotel appare molto allettante. Tutte le operazioni sono sotto controllo da parte del Sommo Ema.

Nello scrivere queste note non possiamo evitare di abbozzare qualche paragrafo storico. La gara iniziò con un carattere esplicitamente "interregionale" (cioè non nazionale) in una domenica di gennaio del 1993. Ricordo che quell'anno Enrico aveva cercato di coinvolgere i "triestini", ma non riuscì a convincerli, e così la partecipazione esterna fu limitata al Trentino-Alto Adige e a qualche vicentino. 

L'immagine-spot apparsa sul Gruppo Facebook "International Draughts"
Il dilemma organizzativo stava nel fatto che si riteneva non ci fosse spazio per altre gare nazionali nello striminzito calendario del gioco all'internazionale, tanto più che allora i tornei valevoli per il Capitale Punti dovevano necessariamente essere svolti su due giorni, con un tempo di riflessione di 1 ora a testa più "mosse-lampo" di un minuto. Il desiderio di fare tutto in un giorno portò Enrico a ideare quelle che furono subito chiamate le mosse-lampo Molesini: 20 secondi e via.

Già dalla seconda edizione, comunque, arrivarono gli attesi "triestini" (con vittoria di Francesco Laporta) e qualche lombardo, e dalla terza anche da altre regioni (Michele Borghetti mise subito un sigillo). Si vide subito che la potenzialità era assai buona, perché i partecipanti crebbero da 32 a 42, e poi a 46. Si passò per la prima volta ai due giorni canonici nel 1998, per ritornare ad un giorno nel 1999, e infine a due giorni nel 2000. Possiamo quindi affermare che la gara si sia conquistata "sul campo" il proprio status, consolidando nel contempo la vocazione del nostro Circolo per le 100 caselle. Negli anni seguenti, dall'11a alla 19a edizione, Enrico decise anche di dedicarla all'ex Presidente FID Giacomo D'Amico. 

Come ricorda sempre il Sommo Ema, l'Albo d'Oro ha visto sul gradino più alto del podio molti dei migliori interpreti della specialità: tre volte Bubbi, Borghetti, Raimondi e il senegalese-italiano Diop, due volte (addirittura) lo stesso Emanuele Danese, e poi, oltre a Laporta, anche Manzana, Bertè, Milanese, Lorusso, il lituano Jankunas, l'olandese-sloveno Stegeman… non ci resta che aspettare ancora un mese e ritrovarci ancora una volta nella nostra città con molti amici, vecchi e nuovi.

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