di Renzino l'Europeo |
Il nostro Circolo non è stato in grado di presentare una propria squadra, quest'anno, tuttavia una presenza veronese c'è stata lo stesso. Infatti, sfruttando la possibilità concessa dal Regolamento di inserire un giocatore "esterno" in una équipe messa in piedi da un dato sodalizio, il nostro Presidente Emanuele Danese ha accettato la proposta del Circolo di Mori di far parte della squadra trentina. Una collaborazione del tutto giustificata dalla vicinanza non solo geografica ma anche tecnica e sociale. I Circoli di Mori e di Verona hanno storicamente intrattenuto relazioni damistiche abbastanza profonde, tanto che tutti ci ricordiamo ancora delle numerose disfide Verona-Mori tenute in tempi pur lontani - circa 30 anni fa - ma intrisi del fervore agonistico che veniva coltivato allora dalle nostre parti.
Emanuele Danese nell'incontro con il senegalese Diop |
Il Campionato è stato vinto dalla squadra del Circolo Energya Fitness Club di Treviso, che schierava il Campione Italiano Alessio Scaggiante e il Nazionale Simone Zanandrea, con l'apporto "pesante" dell'esterno Roberto Tovagliaro di Savona. I campioni uscenti di Bergamo 1 (Gioffré, Manzana, Diop) hanno tenuto testa fino all'ultimo, arrivando secondi solo per quoziente. Terza la squadra di Latina (Fava, Lorusso, Senesi), che ha "tolto" il podio per quoziente proprio a Mori. La compagine trentino-veronese si era battuta bene fino allo scontro diretto con l'équipe pontina, avendo pattato per 3-3 sia con Treviso che con Bergamo 1, ma proprio la sconfitta per 4-2 con Latina ha compromesso il risultato finale; "colpevole" del decisivo insuccesso è stato subito identificato in Matos, che ha perso con il regolare Giovanni Fava... Peccato, anche perché il Nostro Emanuele aveva dato un bel contributo per tutto il torneo, ottenendo in terza damiera 11 punti su 12 (l'unica pari con il forte Diop, nella foto).
La manifestazione triestina ha comunque rappresentato un ulteriore segnale di vita del movimento damistico, in questa brutta fase segnata dalla pandemia. Molti giovanissimi erano presenti in diverse squadre, e qualcuno di essi sta proprio migliorando a vista d'occhio - buon segno per la nostra disciplina. Speriamo però che l'anno prossimo riservi una sorte migliore a tutta la vita sociale e civile, perché, di certo, il gioco dal vivo ha bisogno di condizioni "normali"...
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