mercoledì 13 novembre 2024

Uno sguardo sulla dama inglese: sabato 16 il 1° Campionato Provinciale

di Renzino l'Europeo
Il gioco della dama si può praticare in più varianti, lo sappiamo, e si tratta di varianti tipicamente nazionali, legate al diverso sviluppo storico nelle varie regioni del mondo, tanto che abbiamo dovuto chiamare "internazionale" una di queste, per poterla promuovere a "specialità preferita" per il confronto a livello mondiale. Per molti osservatori, tale situazione rappresenta una specie di imperfezione, una delle caratteristiche di inferiorità della dama rispetto agli scacchi, o al go, che si giocano con le stesse regole in tutto il mondo. A dire il vero, anche per gli scacchi e il go esistono diverse varianti, ma certamente queste hanno un ruolo, e sono state concepite, in modo diverso rispetto alle varianti del nostro gioco.

Se cerchiamo di cogliere i lati positivi di questa situazione, non possiamo evitare di rammentare che, ad esempio, a dama inglese i giocatori italiani detengono, da alcuni anni, i titoli mondiali assoluti (e anche quelli giovanili): da Borghetti a Scarpetta a Bernini, sono ormai più di 10 anni che occupiamo stabilmente le posizioni di vertice, sia nella specialità ad apertura sorteggiata che in quella a mossa libera (che viene curiosamente mantenuta in vita nelle competizioni ufficiali). Che la cosa sia poco nota, e financo poco apprezzata, dipende innanzitutto dal grado di diffusione della dama inglese, non solo da noi, ma anche negli stessi Paesi anglosassoni in cui si è sviluppata, e viene praticata. Pur avendo una storia lunga e gloriosa, la situazione odierna del gioco della dama in Gran Bretagna e negli Stati Uniti è abbastanza penosa, dobbiamo dire. Pur mantenendo una certa aura di popolarità sui generis, la dama non viene praticata molto a livello agonistico, e l'organizzazione damistica, in questi storici Paesi, è molto debole. Non vogliamo dilungarci in riflessioni troppo complesse, ma dobbiamo prendere atto di questa situazione.

Il foggiano Sergio Scarpetta, campione del mondo di dama inglese 
Cionondimeno, l'attenzione per la dama inglese rappresenta un elemento strutturale e necessario, osiamo dire, per la dama italiana. Sappiamo bene come lo sviluppo teorico del nostro gioco abbia grandemente beneficiato dallo studio dei trattati classici del gioco inglese. I pionieri del nostro gioco, nel XX secolo, come l'Avigliano, il Bassani, il Lavizzari, hanno letto e "adattato" i libri di Payne, Sturges, Anderson, e i seguenti: senza un simile studio non ci sarebbe stato un gioco della dama italiana come lo abbiamo conosciuto. Ecco quindi che la dama inglese è sempre stata viva, nella nostra storia e nella nostra pratica, e i successi di cui possiamo oggi ammantarci non sono che la "restituzione con gli interessi" di questo studio, che possiamo ora far valere anche in termini comparativi e agonistici nel gioco vivo con il mondo anglosassone.

Sarà quindi benvenuto anche per il nostro Circolo il 1° Campionato Provinciale di questa specialità, che disputeremo sabato 16 novembre nella casa di famiglia del nostro Presidente. Per l'occasione, abbiamo confezionato una pagina informativa anche per la dama inglese, e daremo anche una breve lezione "dal vivo" sulle regole, per tutti coloro che vorranno parteciparvi. Tra l'altro, è previsto per domenica 17 novembre il Campionato Regionale della specialità, che si disputerà a Gardigiano (VE). Nel mio piccolo, ho già partecipato, nello scorso maggio, ad un Campionato italiano, senza infamia e senza lode, ma con una certa soddisfazione agonistica. Ritengo che sia utile, per tutti i giocatori, ampliare il proprio orizzonte damistico includendo anche questa specialità, nella quale non manca lo spazio per un soddisfacente protagonismo, anche per i giovani. Ancora buon gioco a tutti!

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