lunedì 18 marzo 2019

Storia e Spiccioli di Tecnica - Enrico e la Dama Internazionale

di Renzino l'Europeo
Siamo ormai giunti alla vigilia della Coppa Città di Verona, la gara nazionale di dama internazionale organizzata dal nostro Circolo, che si svolgerà sabato 23 e domenica 24 marzo presso l'area ricreativo-sportiva della "Pineta" di Via Camuzzoni, 1. Il torneo, che quest'anno si annuncia ben partecipato in quantità e qualità, è da alcune edizioni dedicato espressamente ad Enrico, che ci ha lasciati nel 2012. In questo sito-blog abbiamo già pubblicato diverso materiale che ne ricorda la figura e l'opera, ma ovviamente molto di più potrebbe essere detto e scritto. Oggi vogliamo dedicare quest'articolo ad una piccola rievocazione dei primi impegni agonistici del nostro Maestro con la dama internazionale.

Bisogna tornare con la mente agli anni '60, un periodo fecondo per il movimento damistico in Italia. La Federazione Italiana Dama, ricostituita su basi stabili nel 1959, aveva deciso l'affiliazione formale alla Federazione Mondiale (FMJD) nel corso del 1960. La pratica della specialità "all'internazionale" era confinata, in quel periodo, a pochi cultori, fra i quali vanno ricordati i primi italiani che ebbero la ventura di partecipare ad un Campionato del Mondo - Edmondo Fanelli e Marino Saletnik (nel 1952). Vi era in effetti la "culla" triestina, dove il gioco sulle 100 caselle era diffuso in una cerchia relativamente ampia di appassionati, molto più che in qualunque altra città o circolo. Ma nel complesso l'Italia era veramente agi inizi. Urgeva un'azione di proselitismo, che venne compiuta innanzitutto attraverso "Damasport", ma che ebbe come pilastri alcune iniziative fondamentali: l'organizzazione dei Campionati Italiani di specialità, e l'assegnazione all'Italia del Campionato del Mondo del 1964, che si svolse a Merano, e che venne preceduto da un torneo di "qualificazione nazionale".

Enrico, che in quel periodo risiedeva a Bolzano, fu spettatore privilegiato dell'evento iridato del 1964, e colse in pieno l'onda "internazionalista". Per lui, che allora era Candidato Maestro di dama italiana, si trattò di un'opera un po' da autodidatta, in cui poteva al massimo mettere a frutto la conoscenza del francese. E comunque, ecco che il Nostro si presenta ai nastri di partenza del primo Campionato Italiano sulle 100 caselle, che si svolse a Trieste dal 27 al 30 maggio del 1965, inquadrato nella categoria "Regionale" (che allora era chiamata "Serie A"). Sei furono invece i concorrenti nella "Serie Nazionale": Saletnik, Fanelli, Laporta, Walter Zorn, Specogna e Prodan. Il titolo assoluto, come sappiamo dalla storia, andò a Francesco Laporta, che superò Saletnik per quoziente.

Enrico viene premiato come vincitore del titolo di 2a Nazionale nel 1966
Le cronache narrano di un Molesini che parte bene ma che incappa in un refuso contro il triestino Grando, e poi perde anche con Apolloni, giungendo quarto su 10 partecipanti. Un esordio discreto, che gli permette comunque di essere annoverato tra i primi giocatori agonisti "ufficiali" in Italia. L'anno dopo, in effetti, la partecipazione complessiva raddoppia e si organizzano 5 gruppi distinti, corrispondenti alle 5 categorie tradizionali. Enrico partecipa al Campionato di "2a Nazionale" (in pratica, Candidati Maestri), e lo vince! Il titolo assoluto va invece a Saletnik, che si prende la rivincita su Laporta. 

Se buttiamo l'occhio su quelle pioneristiche partite, che gli archivi ci mettono a disposizione, possiamo magari inarcare le sopracciglia per lo stile o per le scelte tecniche, non proprio inappuntabili, ma dobbiamo applicare dei criteri storici benevoli. Giusto per mettere a disposizione dei curiosi una "pillola tecnica", pubblichiamo qui l'incontro che Enrico vinse contro Sergio Specogna.

Bianco         Molesini

Nero            Specogna

1. 32-28 18-22 2. 31-26 12-18 3. 37-31 7-12 4. 31-27 22x31 5. 26x37 20-24 6. 34-30 1-7 7. 40-34 18-22 8. 37-32 13-18 9. 30-25 8-13 10. 41-37 16-21 11. 34-30 15-20 12. 37-31 21-26 13. 45-40 26x37 14. 32x41 10-15 15. 41-37 18-23 16. 46-41 23x32 17. 38x18 13x22 18. 37-32 9-13 19. 41-37 12-18 20. 43-38 7-12 21. 49-43 2-8 22. 36-31 22-28 23. 32x23 19x28 24. 30x10 5x14 25. 33x22 18x36 26. 35-30 4-10 27. 38-33 20-24 28. 30x19 14x23 29. 40-34 10-14 30. 33-29 23-28 31. 43-38 17-22 32. 34-30 11-17 33. 29-24 12-18 34. 44-40 8-12 35. 40-35 14-19 36. 50-44 6-11 37. 25-20 3-9 38. 30-25 19x30 39. 35x24 11-16 40. 38-33 18-23 41. 42-38 23-29 42. 44-40



12-18??
Specogna, dopo una partita giocata perlopiù in vantaggio, a tratti forse anche decisivo, spreca una buona posizione, consentendo ad Enrico di sfoggiare una combinazione vincente. Il Nero avrebbe dovuto continuare con 42... 13-18 (o con 42… 16-21), a cui il Bianco avrebbe potuto replicare con la soluzione, molto probabilmente di pari, 43. 40-34 29x40 44. 47-41 36x47 45. 38-32 47x29 46. 32x45, ecc.


43. 24-19! 13x24 44. 39-34! 28x30 45. 25x21 16x27 46. 20x29 15-20 47. 48-42 27-31 48. 37x26 22-28 49. 40-34 9-14 50. 26-21 14-19 51. 21-16 28-32 52. 38x27 19-24 Bianco vince.

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