mercoledì 6 novembre 2019

Cronaca e Storia - Campionati Italiani di Dama Italiana

di Renzino l'Europeo
Si sono conclusi domenica i Campionati Italiani di Dama Italiana, che quest'anno si sono svolti in terra toscana, a Marina di Bibbona (LI). Come da tradizione degli ultimi 15 anni, sia l'Assoluto che i Campionati minori sono stati giocati nella stessa sede di gara, con l'unica differenza logistica imposta dal tempo di riflessione: il primo gruppo ha cominciato mercoledì 30 ottobre, gli altri due venerdì 1 novembre. Questa cronaca è in effetti un piccolo diario personale, visto che non erano presenti altri giocatori del Circolo, oltre al sottoscritto - impegnato nel secondo gruppo.

I Campionati Italiani costituiscono sempre il momento culminante dell'attività agonistica nazionale, tanto più in quanto i requisiti di ammissione impongono la partecipazione a diverse gare durante l'anno (quattro, pur con l'inclusione dei Campionati Provinciali). Forse per questo criterio, forse per la necessità di produrre anche il certificato medico (una "scocciatura" per qualcuno), forse per l'impegno che si estende su più giorni, v'è la sensazione che - per quanto riguarda i campionati minori - l'interesse alla partecipazione sia un po' scemato negli ultimi anni. Le mie noterelle di cronaca si intrecciano giocoforza con dei ricordi storici di più antica data, potendo fare dei raffronti con altri periodi ed altre esperienze, che ho vissuto in prima persona.

Il podio dell'Assoluto, con il vincitore Maijnelli, Bertè e Scarpetta
Ma veniamo intanto ad alcuni dati essenziali dell'Assoluto, che è stato invece ben partecipato. Fra i "big", solo Mario Fero ed Alessio Scaggiante erano assenti, quest'anno (discorso a parte per Michele Borghetti, giunto sabato in visita ufficiale), ma erano ben rimpiazzati da altri giocatori di alto livello "rientranti" dopo anni, come Daniele Bertè e Claudio Ciampi. Il calendario di gioco ha in qualche modo favorito la "fuga" di Bertè, che, da parte sua, ne ha approfittato con maestria, prima di venire impallinato dal buon Marcello Fantozzi. Hanno potuto così "rientrare" in testa uno dopo l'altro altri "big": all'ultimo turno erano addirittura in 4 davanti, con il campione uscente Francesco Gitto e il campione del mondo di dama inglese Sergio Scarpetta che dovevano incrociare le pedine fra di loro, mentre Michele Maijnelli, quatto quatto, vinceva la sua partita contro Franco Manetti. Intanto Bertè doveva vedersela con Mirco De Grandis, il quale fino a due turni dalla fine era anch'egli in predicato di "riprendere la testa", così come Paolo Faleo: questi due Grandi Maestri sono però scivolati durante il tentativo, e rimanevano indietro. Ma il calcolo del quoziente (Sonneborn-Berger) effettuato con precisione prima ancora che Bertè finisse la sua partita dava già il titolo a Maijnelli, e così i due punti finali che ha in effetti poi ottenuto il Grande Maestro savonese - 69 anni e vincitore del suo primo campionato italiano esattamente 40 anni fa - non hanno fatto altro che contribuire ad aumentare l'amaro in bocca per un esito complessivo che avrebbe potuto essere e non è stato.

Ma la vittoria di Maijnelli, messinese e "figlio d'arte" di Antonino (tre volte Campione Italiano), è stata ben meritata, e vale anche come premio "alla carriera" - sempre presente a tante gare e sempre fra i migliori del damismo nazionale. Il titolo di Grande Maestro che gli è valsa questa vittoria, in combinazione con i tornei nazionali vinti, è stato quindi accolto da tutti con felicità e partecipazione. 

Pagato il tributo di cronaca all'Assoluto, passo alle noterelle riguardanti i campionati minori, dove ero appunto impegnato personalmente. Va detto che, se con questa formula organizzativa i Candidati Maestri ed i Nazionali non sembrano affollarsi troppo (per costoro la differenza con una qualsiasi altra gara nazionale è minima), per certi Maestri "di seconda fascia" c'è invece l'opportunità di fare un torneo da protagonisti, sicché anche quest'anno ben 8 dei 16 giocatori del secondo gruppo erano in effetti di categoria magistrale. Poichè l'esperienza non è acqua, ci sarebbe voluto qualche giovane in forte ascesa per poter sovvertire la scala dei valori, ma i quattro candidati maestri aostani allievi di Faleo (Cantatore, Zhou, Zappia e Tamborin), tutti presenti, non sembrano ancora mordere il freno a quel livello. 

E così a vincere è stato il più giovane dei maestri presenti, il casertano Mario Maiello, 38 anni, tesserato per il circolo di Lecce. Vittoria meritata per distacco sul novarese Raffaele D'Amore e sul bergamasco Ivo Cocchi. Il mio piazzamento? Un ottavo posto regolare, che conferma un po' il quadro già sperimentato con le gare estive fatte quest'anno. Ho quindi ben chiare le mie potenzialità e miei limiti, e posso anche dire che il mio capitale punti rispecchia il mio valore attuale. Avendo giocato con ben 11 dei miei 15 avversari, ho anche una visione d'insieme del "quadro tecnico" di questa fascia di giocatori - esperienza ma anche errori, occasioni e punti buttati un po' da tutti. Ovvio che un più profondo studio delle aperture sarebbe d'uopo, ma oggi bisogna avere molto tempo per farlo bene… e poi molti errori non c'entrano affatto con le aperture. 

Nel terzo gruppo l'inconfondibile Ennio del Serra, con i suoi 84 anni (se non andiamo errati) precede per quoziente Alfredo Russo. Terzo Francesco Militello. In questo gruppo hanno trovato spazio anche diversi giovanissimi di Latina, ancora provinciali (ma il buon Simone Piccinini ha meritato la promozione a Regionale). 

La classifica del Campionato Candidati Maestri del 1988
Le mie note, come già accennato, si intrecciano con dei ricordi storici di un periodo assai lontano, quello degli anni '80 del secolo scorso. In quella fase della mia carriera damistica mi pregio di aver partecipato a tutti i Campionati di categoria che si svolgevano allora: quello dei Regionali nel 1984 a Reggio Emilia, quello dei Nazionali nel 1985 a Tirrenia (LI) e quello dei Candidati Maestri a Canosa di Puglia (BA) nel 1988. Considerando il fatto che l'anno scorso avevo giocato il campionato del 3° gruppo, posso ben dire di possedere una certa esperienza di tutti i campionati minori, e in diversi momenti della storia del movimento damistico italiano. Come molti, non posso fare a meno di testimoniare l'epica vitalità agonistica che animava gli anni '80, ora un po' persa. Basti solo dire che al Campionato dei Regionali dell'84, che era ad iscrizione libera (mentre per Nazionali e Candidati erano selezionati tipicamente 24 giocatori) parteciparono in 64! Ricordo pure la mia prestazione di allora: 13° con 11 punti su 9 partite - ma poi venni lo stesso promosso Nazionale per altri risultati. 

In chiusura, un cenno anche al Campionato problemisti solutori, al quale non ho voluto mancare: i partecipanti sono sempre così pochi! E così pure quest'anno, come l'anno scorso, sono finito secondo nel secondo gruppo (ma su tre partecipanti): uno dei podi più lunari della mia carriera. Certo, anche il problemismo non se la passa bene, ma pure qui devo ricordare come, quando imparai a giocare, i problemi mi piacevano moltissimo, e una parte della mia formazione damistica si è fatta proprio sull'ultima pagina di Damasport, quella di "Tecnica Problemistica"…  

Non posso che auspicare sorti più brillanti per tutti i nostri Campionati di dama italiana, e magari - se mai capitasse - ottenere anche personalmente qualche risultato migliore.

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