di Renzino l'Europeo |
I Campionati Italiani costituiscono sempre il momento culminante dell'attività agonistica nazionale, tanto più in quanto i requisiti di ammissione impongono la partecipazione a diverse gare durante l'anno (quattro, pur con l'inclusione dei Campionati Provinciali). Forse per questo criterio, forse per la necessità di produrre anche il certificato medico (una "scocciatura" per qualcuno), forse per l'impegno che si estende su più giorni, v'è la sensazione che - per quanto riguarda i campionati minori - l'interesse alla partecipazione sia un po' scemato negli ultimi anni. Le mie noterelle di cronaca si intrecciano giocoforza con dei ricordi storici di più antica data, potendo fare dei raffronti con altri periodi ed altre esperienze, che ho vissuto in prima persona.
Il podio dell'Assoluto, con il vincitore Maijnelli, Bertè e Scarpetta |
Ma la vittoria di Maijnelli, messinese e "figlio d'arte" di Antonino (tre volte Campione Italiano), è stata ben meritata, e vale anche come premio "alla carriera" - sempre presente a tante gare e sempre fra i migliori del damismo nazionale. Il titolo di Grande Maestro che gli è valsa questa vittoria, in combinazione con i tornei nazionali vinti, è stato quindi accolto da tutti con felicità e partecipazione.
Pagato il tributo di cronaca all'Assoluto, passo alle noterelle riguardanti i campionati minori, dove ero appunto impegnato personalmente. Va detto che, se con questa formula organizzativa i Candidati Maestri ed i Nazionali non sembrano affollarsi troppo (per costoro la differenza con una qualsiasi altra gara nazionale è minima), per certi Maestri "di seconda fascia" c'è invece l'opportunità di fare un torneo da protagonisti, sicché anche quest'anno ben 8 dei 16 giocatori del secondo gruppo erano in effetti di categoria magistrale. Poichè l'esperienza non è acqua, ci sarebbe voluto qualche giovane in forte ascesa per poter sovvertire la scala dei valori, ma i quattro candidati maestri aostani allievi di Faleo (Cantatore, Zhou, Zappia e Tamborin), tutti presenti, non sembrano ancora mordere il freno a quel livello.
E così a vincere è stato il più giovane dei maestri presenti, il casertano Mario Maiello, 38 anni, tesserato per il circolo di Lecce. Vittoria meritata per distacco sul novarese Raffaele D'Amore e sul bergamasco Ivo Cocchi. Il mio piazzamento? Un ottavo posto regolare, che conferma un po' il quadro già sperimentato con le gare estive fatte quest'anno. Ho quindi ben chiare le mie potenzialità e miei limiti, e posso anche dire che il mio capitale punti rispecchia il mio valore attuale. Avendo giocato con ben 11 dei miei 15 avversari, ho anche una visione d'insieme del "quadro tecnico" di questa fascia di giocatori - esperienza ma anche errori, occasioni e punti buttati un po' da tutti. Ovvio che un più profondo studio delle aperture sarebbe d'uopo, ma oggi bisogna avere molto tempo per farlo bene… e poi molti errori non c'entrano affatto con le aperture.
Nel terzo gruppo l'inconfondibile Ennio del Serra, con i suoi 84 anni (se non andiamo errati) precede per quoziente Alfredo Russo. Terzo Francesco Militello. In questo gruppo hanno trovato spazio anche diversi giovanissimi di Latina, ancora provinciali (ma il buon Simone Piccinini ha meritato la promozione a Regionale).
La classifica del Campionato Candidati Maestri del 1988 |
In chiusura, un cenno anche al Campionato problemisti solutori, al quale non ho voluto mancare: i partecipanti sono sempre così pochi! E così pure quest'anno, come l'anno scorso, sono finito secondo nel secondo gruppo (ma su tre partecipanti): uno dei podi più lunari della mia carriera. Certo, anche il problemismo non se la passa bene, ma pure qui devo ricordare come, quando imparai a giocare, i problemi mi piacevano moltissimo, e una parte della mia formazione damistica si è fatta proprio sull'ultima pagina di Damasport, quella di "Tecnica Problemistica"…
Non posso che auspicare sorti più brillanti per tutti i nostri Campionati di dama italiana, e magari - se mai capitasse - ottenere anche personalmente qualche risultato migliore.
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